mercoledì 10 aprile 2013

Terremoto in Iran

Ieri l'Iran meridionale è stato colpito da un forte terremoto (magnitudo 6,1) nei pressi dell'unica centrale di energia nuclerare iraniana, quella di Bushehr, a ridosso del Golfo Persico. L'epicentro del sisma è stato localizzato a circa 89 km da Bandar Bushehr e 92 km da Borazjan, a 10 km di profondità ed ha provocato almeno 37 morti e 850 feriti, secondo dati ufficiosi citati dall'agenzia IRNA, ma si teme che tali numeri possano essere inferiori alla realtà.

Il terremoto è avvenuto alle ore 16:22 locali, corrispondenti alle 13:52 italiane. L'epicentro è stato nei pressi di una città nella provincia di Bushehri: Kaki. Il sisma è stato avvertito anche a nella penisola arabica.

700 case sono andate completamente distrutte ed un altra trentina sono danneggiate al 70%, secondo ciò che ha dichiarato il governatorato provinciale. I villaggi di Shanbé, Sanà e Baghan sono stati distrutti al 50%. Almeno 650 sono i feriti nella città di Khormuj. Il sito dell'emittente televisiva statale iraniana Press TV comunica che stamattina le più alte autorità iraniane esprimono il proprio cordoglio alle famiglie delle vittime.

La centrale atomica non ha subito danni, secondo ciò che è stato dichiarato delle autorità iraniane ed è stato confermato dall'agenzia atomica internazionale AIEA. La centrale di Bushehr è stata costruita dalla Russia ed è ancora in via di affidamento all'Iran (secondo le previsioni la consegna avverrà entro questo mese). La società russa che gestisce la centrale ha comunicato che l'attività dell'impianto prosegue normalmente. Il governatorato provinciale e Mahmud Jafari, capo esecutivo del progetto, hanno diramato comunicati rassicuranti sulle condizioni della centrale e relativamente al rischio di diffusione della radioattività. Jafari ha messo in evidenza la distanza tra la centrale e l'epicentro del sisma: tra i 150 e i 160 km. L'AIEA ha dichiarato che dati i parametri del terremoto le assicurazioni delle autorità iraniane sono sufficienti per stare tranquilli.

Molta paura vi è stata anche a Dubai, in cui molti residenti dei grattacieli sono stati temporaneamente evacuati ed i lavori dei cantieri sono stati interrotti. Nessun danno c'è stato a persone o cose.

Anche in Qatar è stato percepito il sisma. Forte è stata anche lì la paura, in particolare fra i residenti dei grattacieli di Doha, zona che non era stata considerata a rischio sismico e di conseguenza le costruzioni non sono tali da reggere alle scosse di un forte sisma. Anche a Doha ci sono state evacuazioni.

lunedì 8 aprile 2013

C'è chi dice NO: il Movimento 5 Stelle


Alcuni eletti del M5S manifestano malumori nei confronti della scelta di non allearsi, ma ufficialmente il movimento continua ad escludere categoricamente un'alleanza con il PD, dai grillini chiamato pidimenoelle. Nel mentre il presidente Napolitano ha scelto di temporeggiare attraverso la nomina dei cosiddetti 10 saggi. Relativamente ad essi pochi giorni fa Grillo chiaramente si è espresso nel suo blog scrivendo che "sono parte del problema" e che il M5S non debba andare alle riunioni con loro. Sempre nel blog Grillo si è lamentato del fatto che non siano state costituite le commissioni parlamentari, anche se il presidente del Senato Grasso ha dichiarato che non è possibile farlo, secondo i regolamenti parlamentari, se prima non si conosce la maggioranza che appoggia il governo.
 
Grillo su qualsiasi forma di dissenso risponde piuttosto duramente e, secondo le sue parole, anche chi l'ha votato pensando sia bene allearsi per far nascere un governo che possa attuare il programma del movimento non ha capito nulla. In sintesi il dissidente è un infiltrato, un traditore o un tonto. D'altronde, permane la chiusura del PD nel confronti di una possibile alleanza con il PdL e così la situazione è tale che se ingiustamente si è parlato fino ad ora di crisi di governo (dato che l'esecutivo Monti non è stato sfiduciato e la nuova legislatura è appena iniziata), credo si possa legittimamente definirla uno stato di stallo e la mossa di Napolitano di nominare dieci saggi è di certo insolita, al di fuori della Costituzione così come al di fuori di qualsiasi prassi istituzionale.

Il M5S è una forza politica che si è aggregata intorno al blog di Grillo ed intorno a delle idee e non ad un'ideologia e per questo dovrebbe essere in teoria più laica, aperta al confronto con chiunque, ma sembra sempre più che vada verso una direzione opposta, di chiusura, che la rende simile ad una setta più che ad un partito e l'Italia ha già avuto per tutto il periodo della guerra fredda esperienza di un partito (quello comunista) incapace strutturalmente di essere un credibile alleato di qualsiasi altra forza politica ai fini della governabilità. Erano altri tempi e tale partito puntava alla rivoluzione anticapitalistica, che avrebbe portato il proletariato al potere, in un sistema che avrebbe dovuto superare il multipartitismo, secondo l'ortodossia marxista. Di certo la differenza tra il vecchio PCI (che aveva poi una prassi quasi socialdemocratica) ed il M5S è siderale, ma solo pensando che i grillini puntino ad un sistema totalitario possiamo comprendere la scelta di chiusura verso le altre forza politiche e se è così non si può neppure accettare la scelta di Bersani (che la storia del PCI la conosce bene, avendola vissuta dall'interno) di perseverare nel corteggiare il M5S, escludendo di trattare con il PdL, in una situazione economica in cui il declino (parafrasando un'altra lista elettorale che non ha avuto molta fortuna) non si ferma né rallenta di fronte ai dieci saggi.

venerdì 5 aprile 2013

Caro Borruso, vuoi proibire il «non lavoro» e la previdenza privata non corporativa?



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Caro Silvano,

nella tua ultima risposta scrivi che a discriminare il lavoro da ciò che lavoro non è dev'essere la natura delle cose. Ebbene, naturalmente nel mercato (inteso nel senso più ampio) abbiamo vari operatori i quali non tutti mi par di capire che rientrerebbero nella tua definizione di lavoro. Mettiamo il caso di un cartomante, ad esempio, o di un giocatore di calcio. Secondo te qualcuno dovrebbe avere il compito di vietare simili attività o di impedire che siano remunerate?

Riguardo la tua proposta relativa alla previdenza corporativa e privata trovo di enorme interesse il fatto che non sia statale (con tutto ciò che in termini di libertà comporta), ma non comprendo se per te essa dovrebbe essere esclusivamente corporativa oppure se ognuno potrà continuare a scegliere tra le varie possibili offerte di previdenza privata. Sulla domanda che ti ho fatto relativa a chi avrebbe il compito di legiferare non è per me molto chiara la tua risposta. Hai scritto che «ci vogliono giuristi che sottoscrivono il giusnaturalismo». Chi stabilirebbe chi è un giurista giusnaturalista? Basta dichiararsi tali per poter fare le leggi?

Scrivi anche che «le corporazioni dovrebbero apportare modifiche danneggianti gli interessi particolari, proprio per favorire il bene comune e quindi l’interesse generale», ma se ci si trova di fronte a riforme (mettiamo quella della moneta geselliana, ad esempio) che vanno contro gli interessi di una categoria particolare (ad esempio le società finanziarie), ma a favore di tutti gli altri, perché la categoria in questione dovrebbe impedire quello che è il bene dei più?

Con stima,

Massimo