mercoledì 3 giugno 2009

Voto Hack

Ieri era la Festa della Repubblica e la nostra amata patria nazionale è uno dei soci fondatori dell'Unione Europea. Sabato e domenica prossimi si vota per il parlamento europeo ed io propendo per votare Margherita Hack, nella lista comunista. Più persone, tra amici e conoscenti, mi hanno detto che la Hack sembra inquadrata e chiusa. C'è chi è giunto ad affermare che la Hack le è "sempre parsa un pò troppo ottusa zero apertura mentale". Se così fosse sarebbe una pessima scienziata e ciò non è vero. Forse piace poco chi dice pubblicamente ciò che pensa senza mezzi termini e Margherita Hack mi pare proprio sia tra le persone sincere che se peccano in qualcosa ciò è la mancanza di diplomazia. Le sue idee, inoltre, non sono certo di moda nell'Italia di oggi e visibilità non ne ha quasi per nulla. Inoltre ha di meglio da fare che fare politica nel senso comune del termine, ovvero nel senso di spartizione del potere. Se a tutto ciò aggiungiamo che è candidata in una lista che difficilmente raggiungerà il 4% e che la sua stessa lista l'ha candidata nella circoscrizione Sicilia e Sardegna, in cui nessuno o quasi la voterà, arriviamo alla conclusione che il mio voto finirà per esprimere semplicemente un dissenso laico e di sinistra all'andazzo della politica italiana. Trovo conforto nel fatto che pure il Nuovo Partito d'Azione ha scelto di appoggiare la lista comunista, essendo abortito l'accordo con Sinistra e Libertà. Non trovo ad oggi nessuna alternativa migliore di voto. Si accettano consigli.

11 commenti:

Unknown ha detto...

Nel Fedone, credo (non vorrei sbagliare la citazione), Socrate lamentava il fatto che molto spesso il credito che si acquisisce in un particolare ambito delle scienze o delle arti si rifletta indebitamente in altri ambiti. Croce (Nella filosofia della pratica) scriveva che è tipico dei filosofi e degli scienziati bravi essere dei perfetti inetti fuori del loro campo di ricerca. Così oggi abbiamo Camilleri che diventa una autorità sociologica intorno al fenomeno della mafia in Sicilia, Margherita Hack che si candida etc. etc.

Massimo Messina ha detto...

Margherita Hack candidandosi finisce per essere come Camilleri "autorità sociologica intorno al fenomeno della mafia in Sicilia"? Qui non colgo affatto né logica e neppure che idea della democrazia hai... Qui faccio appello sì all'ovvio, poiché ovvio è che dipenderà da mie incapacità.

Unknown ha detto...

L'idea della democrazia che ritengo è quella per la quale tutti possono candidarsi, anche gli inetti e quelli che passano per essere autorevoli in politica (o in altro) in virtù del fatto di esserlo in scienza o in letteratura. Sulle tue capacità di comprensione, ti invito ad essere più ottimista, poiché gioca un fattore perturbante in campo: l'ora tarda.

Massimo Messina ha detto...

Luigi,
Margherita Hack non è per me autorevole in politica perché lo è nella scienza, a dirla tutta non so neppure se lo sia nella scienza.

Massimo Messina ha detto...

Mia madre ha provato a postare il seguente commento non riuscendoci per il semplice fatto che il blog non è ancora aperto ai commenti di tutti, ma solo a chi è registrato a servizi del circuito Google. Lo aprirò appena posso.
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Penso che alla fine voterò anchio Margherita Hack, tra tutto il "marciume" che c'è in giro lei almeno si distingue per la sua serietà e per la sua "apertura mentale". Tra lei e Camilleri esiste un abisso. Come Massimo penso che una "vera scienziata" che non è asservita al potere deve essere per forza aperta alle varie problematiche. Sono d'accordo con Luigi quando afferma che tutti devono avere la possibilità di candidarsi, anche gli inetti. Perchè, oggi da chi siamo governati? Noto soltanto arroganza e inettitudine da parte di quelli che stanno al parlamento. Sono sicura che se non c'era candidata una donna come Margherita Hack non andavo a votare.

Unknown ha detto...

bene! Ho semplicemente precisato che non è vero che se uno non è ottuso nella scienza non è ottuso in generale (è quanto hai affermato tu, esprimendo anche un tuo giudizio su Hack in quanto scienziata, dicendo che non è vero che è una pessima scienziata). Ho inoltre osservato, non riferendomi a te in particolare, che esiste la cattiva abitutine (a quanto pare antichissima, dal momento che Socrate se ne lamentava) di giudicare autorevole qualcuno in generale in virtù del fatto che lo è in particolare (nella letteratura o nella scienza, o nella filosofia).
Lunga vita e prosperità!

Massimo Messina ha detto...

Non essere pessimo non significa essere autorevole.

Unknown ha detto...

Su quest'ultima affermazione mi trovi perfettamente d'accordo. Comunque... evviva Margherita Hack!!!

Massimo Messina ha detto...

Credo che Margherita Hack, come me, "sia incapace di accettare una opinione" infondata, stupida o violenta, pertanto vorrei tanto essere ottuso quanto lei. Per me è impossibile sì che si faccia scienza senza "mente aperta". Spero di non differire tanto dalla Hack almeno in questo. Non accetto affatto, infatti, le opinioni infondate, stupide o violente. Accetto il confronto con qualsiasi idea argomentata che si ponga in termini di dialogo e cerco di argomentare a mia volta nel confronto. La cultura nel senso più ampio non è di per sé anticorpo contro l'ottusità, ma il metodo scientifico invece sì.

Unknown ha detto...

Nel parlamento europeo però non si fa scienza! Dissento contro l'idealizzazione, o peggio contro l'ideologizzazione del metodo scientifico, parlerei piuttosto di metodologie o di pratiche scientifiche. La circostanza che uno padroneggi il vocabolario e i metodi di qualche disciplina scientifica o filosofica non è affatto una garanzia che sia un buon legislatore. Può darsi, invece, che se uno sviluppi un abito mentale per il quale tende ad accettare una affermazione solo se razionalmente argomentata, e poi probabile, ma non sicuro, che mantenga questo abito anche altrove, p. es. in politica, ma ciò che è razionalmente argomentato in filosofia differisce da ciò che lo è in qualche disciplina scientifica, e ciò che è razionalmete argomentato in politica (senza tener conto che in politica c'è la questione di stringere alleanze, acchiappare voti etc.) differisce da ciò che è razionalmente argomentato in filosofia o altrove; uno può padroneggiare gli strumenti della razionalità scientifica in un particolare ambito di ricerca, ma non altri, e giudicare come razionalmente fondato ciò che di fatto non lo è.

Massimo Messina ha detto...

Luigi,
hai ragione. Nel parlamento europeo "non si fa scienza". Cos'è "l'idealizzazione del metodo scientifico" o peggio la sua "ideologizzazione"? Se di metodo scientifico parliamo allora tale metodo è di per sé antiideologico, no? Le "metodologie" e le "pratiche scientifiche" proprio in quanto tali sono usate dagli scienziati laicamente. Abbiamo superato, mi pare, la visione ottocentesca della Scienza rivelatrice della verità (la quale conduceva deterministicamente, secondo alcuni, verso sorti magnifiche e progressive). Padroneggiare "il vocabolario e i metodi di qualche disciplina scientifica o filosofica" non significa rispettivamente essere scienziati o filosofi. Concordo con te che il migliore scienziato o il miglior filosofo "non è affatto una garanzia che sia un buon legislatore". Avrei preferito, infatti, qui parlare delle idee della Hack, che è scienziata ed anche personaggio pubblico, delle sue scelte politiche che ho condiviso e che condivido e magari anche di quelle che non condivido affatto.