martedì 11 maggio 2010

Emilio Fede e l'ordine dei giornalisti che non lo radia

Emilio Fede a me ancora fa ridere, ma ovviamente non è un giornalista. C'è qualcuno che sostiene lo sia? L'ordine dei giornalisti? Ma l'ordine dei giornalisti e l'obbligo di iscriversi allo stesso è un residuato fascista che il regime postfascista non ha mai voluto abolire, come giustamente voleva il comunista ebreo Umberto Terracini, che fu onorevolmente presidente dell'Assemblea Costituente. Fede giornalista un po' lo fu a modo suo, quando era un giovane (e raccomandato da alcuni suoi amici del PSI) reporter. Ora è solo un vecchietto con il lifting, molto stronzo e molto leccaculo che a me fa ridere eccome, perché continuo a pensare che una risata seppellirà i potenti e prepotenti di oggi e di sempre, come dicevano i libertari dei due secoli passati.

24 commenti:

Anonimo ha detto...

Ci sono motivi particolari per cui hai deciso di adottare la politica degli insulti? Fino a qualche post fa, mi pare che sostenevi l'idea della distinzione tra errore ed errante, proprio per evitare di attaccare le persone e combattere esclusivamente gli errori. Dire a qualcuno che è stronzo, leccaculo, vecchietto con il lifting etc., ti sembra un buon modo di attenerti al precetto di quella distinzione (errore/errante)?

Massimo Messina ha detto...

Anonimo,
innanzi tutto mi fa piacere la tua attenzione al mio blog e per questa ti ringrazio. Continuo sempre a sostenere la distinzione tra errore ed errante e se ultimamente ti sembra che non sia così mi dispiace e cercherò di rimediare, poiché effettivamente chi non mi conosce bene può pensare che io qui attacchi personalmente Fede e mi scuso per avere dato adito a quest'interpretazione. Mentre scrivo a qualcuno o di qualcuno mi immagino quello che vorrei che altri scrivessero a me o di me se mi trovassi nella stessa situazione. Nello specifico non mi sentirei attaccato personalmente se fossi Fede e trovassi sul web un post che dice di me che sono leccaculo, vecchietto con il lifting e pure stronzo. Dico di me molto peggio e non biasimo chi dice o scrive di me ancor peggio. Ti ringrazio per ciò che mi hai scritto, poiché ho intenzione di farne tesoro. Mi hai fatto riflettere, pensare che altri possono intendere le mie parole come astio, come attacco personale, come giustificazione del male. Purtroppo di violenti che scagliano statuette o organizzano ed effettuano attentati contro i potenti e prepotenti e la loro cricca ce ne sono in gran quantità ed il mio blog, che si chiama anche nonviolento, non voglio in alcun modo che sia neppure visto come sostenitore della violenza, neppure quella verbale.

Anonimo ha detto...

Infatti, io ti conosco e so che sei buono. Ma in rete ci sono molte persone che vedendo parole come "stronzo", "leccaculo" etc., le interpretano subito come insulti, senza preoccuparsi di contestualizzarle.

Massimo Messina ha detto...

Mi conosci? Chi sei? Comunque qua la mia bontà (di cui non sono così certo) non c'entra ben poco. A proposito sei sincero o sfotti? Ho usato parole come "stronzo" e "leccaculo" non come insulti, bensì per sintetizzare il mio giudizio su comportamenti biasimevoli di Fede, al quale non vorrei fosse fatto nulla di male e che anzi vorrei fosse più amato di chi mi è più vicino come sensibilità e moralità.

Unknown ha detto...

"A proposito sei sincero o sfotti?"

Come diresti tu, l'ambiguità è ricchezza! Non fare più queste domande illuministiche!

Massimo Messina ha detto...

Luigi,
l'ambiguità per me non è in ogni contesto ricchezza, come già scrissi. L'illuminismo non mi spiace neppure, ma non condivido alcune pretese illuministiche.

Unknown ha detto...

Di quale pretesa illuministica parli?

Massimo Messina ha detto...

Fondamentalmente la pretesa di poter conoscere e sistemare tutto attraverso l'uso esclusivo della ragione.

Unknown ha detto...

Nel senso che si può conoscere tutto e sistemare tutto facendo interagire la ragione con qualcos'altro? Che cosa?

Massimo Messina ha detto...

Nel senso che la ragione non possiamo neppure usarla se non abbiamo fede, nella ragione stessa, almeno.

Anonimo ha detto...

Una volta che aggiungiamo alla ragione la fede nella ragione, siamo in grado secondo te di conoscere tutto e sistemare tutto?

Massimo Messina ha detto...

Non lo so, ma lo spero. Non ho la presunzione di pensare che sia così né che non sia così. Tu che ne pensi?

Anonimo ha detto...

Penso che non capisco quale sia il collegamento che tu hai stabilito tra l'onniscenza della ragione e la trasperenza del linguaggio.

Massimo Messina ha detto...

Anonimo,
quando avrei stabilito tale collegamento? Non me ne sono accorto.

Anonimo ha detto...

La cosa non mi stupisce affatto. Comunque, hai parlato tu di pretese illuministiche relative alla trasparenza del linguaggio. In questo post come nell'altro. Alla mia domanda su che cosa intendi per pretese illuminstiche (ovviamente relativamente alla trasparenza del linguaggio, perché in quel contesto le hai tirate fuori! tu e non io!), hai risposto che queste hanno a che fare con l'onniscenza. Q.E.D.

Massimo Messina ha detto...

Ho parlato "di pretese illuministiche relative alla trasparenza del linguaggio". Alla domanda su che cosa intendo per pretese illuministiche ho risposto:

"Fondamentalmente la pretesa di poter conoscere e sistemare tutto attraverso l'uso esclusivo della ragione."

Qui vedi solo l'onniscenza?

Anonimo ha detto...

Se definisci le pretese illuministiche come le pretese di poter conoscere e sistemare tutto attraverso l'uso esclusivo della ragione, allora quando parli di pretese illuministiche relativamente alla trasparenza del linguaggio parli di pretese di poter conoscere tutto (onniscenza)e sistemare tutto attraverso l'uso esclusivo della ragione relativamente alla trasparenza del linguaggio . Ora, logica impone, se A (pretese di poter conoscere tutto e sistemare tutto attraverso l'uso esclusivo della ragione) è collegato a B (trasparenza del linguaggio), allora ciascuna parte di A (p. es. l'onniscenza) è collegata a B. In altri termini non puo dire da un alto che la pretesa di poter conoscere e sistemare tutto attraverso l'uso esclusivo della ragione è collegata alla trasparenza del linguaggio, e dall'altro dire che la pretesa di poter conoscere tutto (come la chiami se non onniscenza) non sia collegata alla trasparenza del linguaggio.

Massimo Messina ha detto...

Anonimo,
quando parlo di pretese illuministiche relativamente alla proposito di rendere totalmente trasparente il linguaggio, parlo della pretesa di giudicare e realizzare tale proposito attraverso l'uso esclusivo della ragione.

Unknown ha detto...

Secondo me, quando parli di pretese illuministiche relativamente alla proposito di rendere totalmente trasparente il linguaggio, non sai di che cosa parli! :D

Massimo Messina ha detto...

Ma almeno ti faccio ridere!

Unknown ha detto...

da morire

Massimo Messina ha detto...

Non mi schiattare, però!

Anonimo ha detto...

Non più di quanto potrei fare se dovessi morire onniscente ma senza trasparenza linguistica

Massimo Messina ha detto...

Adesso vuoi far ridere me?