domenica 16 maggio 2010
Nucleare? No, grazie... ma...
In Italia si torna a parlare del nucleare, poiché un governo oggi ha finalmente il coraggio di riparlare di politica energetica. Ben venga. Parto da posizioni contrarie all'uso del nucleare, ma, in ogni caso, l'Italia dipende dall'estero per l'energia e quindi la questione va affrontata. Lo sfruttamento dell'energia nucleare e l'immagazzinamento delle scorte oggi non è più come negli anni '80 quando ci fu il referendum. Guardiamo un po' cosa accade in Gran Bretagna. Il partito laburista ha appena perso le elezioni e vi è ora il primo governo di coalizione dal secondo dopoguerra che vede insieme i conservatori ed i liberaldemocratici. In teoria dovrebbero essere gli omologhi britannici del nostro PdL, no? Che ha intenzione di fare il nuovo governo britannico sulla questione ambientale e sulla politica energetica? Il programma del nuovo governo britannico pone le seguenti priorità: smart grid, energia dai rifiuti attraverso la digestione anaerobica, una banca per gli investimenti verdi, misure a favore dell’energia dal mare, obbligo di sistemi di cattura dell’anidride carbonica per le nuove centrali a carbone, alta velocità ferroviaria, cancellazione di alcuni progetti di nuove autostrade, trasformazione in reato penale del possesso di legno proveniente da tagli illegali, spazi verdi per difendere la biodiversità, una rete per la ricarica dei veicoli elettrici. Sul nucleare l’accordo tra i conservatori, che vogliono nuove centrali atomiche al posto delle vecchie, ed i liberaldemocratici, che non le vogliono, è stato trovato e prevede sì la possibilità di nuove centrali, ma senza finanziamenti pubblici (anzi sembra che saranno fortemente tassate). Dallo Stato, quindi, nemmeno una sterlina. I conservatori ed i liberaldemocratici britannici entrambi, infatti, sono per la libertà economica. Chi vuole il nucleare se lo paghi con i suoi soldi e quanto più inquina e quanto più si appropria di ciò che è di tutti tanto più dovrà risarcire la comunità. Qui in Italia, nucleare o non nucleare, destra o sinistra, le cose vanno al contrario, ovvero l'eventuale nucleare così come qualsiasi scelta di politica energetica (o anche non energetica) ricade sulle tasche dei cittadini in quanto tali, i quali cittadini subiscono pure tutte le conseguenze dell'inquinamento così come di tutti gli sbagli dei nostri politicanti!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento