Mi pare che ciò che Marchionne propone, per quanto sia discutibile e per quanto anch'io abbia il riflesso, il pregiudizio anti-management-FIAT, non sia in alcun modo paragonabile alle condizioni lavorative cinesi. C'è pure da dire che le condizioni di lavoro dei lavoratori della Cina, così come dell'India (che sono poi due mondi completamente diversi tra loro), vanno a migliorare, mentre quelle dei lavoratori italiani in genere vanno a peggiorare! Non sembra, sinceramente, che sia il caso della FIAT, però, perché tutt'ora gli operai della FIAT sono dei privilegiati, ipersindacalizzati e protetti da tutte le tutele del mondo, oltre che tutti rigorosamente con contratti di lavoro a tempo indeterminato e, quando l'azienda ha problemi vanno in cassa integrazione. Come protetta dallo Stato sempre è stata la FIAT tutta, ma adesso sembra che si sta voltando pagina a tutto ciò, sia che continueranno a mantenere gli stabilimenti torinesi sia che li chiuderanno! Come cittadini italiani ci dobbiamo chiedere se sia il caso di spostare l'attenzione ai veri precari piuttosto che a quelli che non lo sono mai stati e forse lo saranno fra qualche mese, nel caso (remoto, conoscendo l'Italia) che chiuderanno gli stabilimenti.
In Italia nessuno investe sui giovani, che entrano nel mondo del lavoro... Ma tutto ciò è comprensibile: perché investire su chi verrà escluso, e per decenni anche, da qualsiasi processo decisionale? Purtroppo la società italiana è ingessata e nessun giovane può farcela in quasi nessun settore se non lecca il culo a qualcuno per decenni! Ci sono settori, però, dove non è così e dove la meritocrazia la fa da padrona ed i giovani possono anche in breve tempo arrivare ai ruoli chiave. Ecco qual è il punto, secondo me: piuttosto che piangersi addosso cercare di rimboccarsi realmente le maniche e lavorare sodo per raggiungere i propri obiettivi, cercando di lasciare il mondo intorno a sé un po' meglio di come l'abbiamo ricevuto da chi è venuto prima di noi. In un sistema meritocratico come quello di cui parlo, però, il "reddito fisso" non ha alcun ruolo, poiché meritocrazia, appunto significa che se sei più bravo guadagni di più, se lo sei meno guadagni di meno! La maggior parte di quelli che fanno progetti di "medio-lungo periodo" al mondo non hanno alcun reddito fisso e non vivono di certo alla giornata. Certo che ci sono ampi settori in cui è auspicabile che il lavoratore abbia il suo regolare stipendio fisso, ma tali lavoratori vorrei che partecipassero anche maggiormente alle sorti della loro azienda, ad esempio attraverso un meccanismo che faccia sì che una parte della retribuzione venga direttamente dagli utili d'azienda, poiché l'emancipazione delle classi lavoratrici passa anche attraverso il superamento del mero reddito fisso, ma non, ovviamente, sempre al ribasso! Riguardo le tutele, poi, sono diritti solo se sono universali, ovvero se riguardano tutti i lavoratori di tutti i settori, altrimenti si chiamano privilegi.
Nessun commento:
Posta un commento