domenica 7 novembre 2010

Quartana si candida alle primarie di coalizione

Ecco cosa scrive il segretario del Nuovo Partito d'Azione circa la sua candidatura alle primarie di coalizione del centrosinistra.
-------------------------------------
Primi passi della campagna per la mia candidatura alle primarie
 
E’ passata solo una settimana dal mio annuncio di accettazione della candidatura per le Primarie nazionali del centrosinistra voluta da tanti miei compagni di Partito.
Comincio a registrare anche le prime reazioni di autorevoli esponenti del centrosinistra appartenenti a vari partiti ed a varie aree. Non sono né irrispettose e neppure irritate verso questa candidatura (almeno quelle che ho verificato di persona finora, poi vedremo). Direi piuttosto sorprese e abbastanza curiose di dove secondo loro vogliamo andare a parare, per dirla in termini molto franchi. Sembra che le Primarie si faranno. Quando non si sa, ma si faranno. I due principali competitori, Bersani e Vendola, lo hanno stabilito nel corso di una loro colazione di lavoro svoltasi in un famoso (e costoso) ristorante romano. Quindi è un dato certo. Uno dei pochissimi dati certi, perché dei due competitori, Bersani non ha ancora ufficializzato la sua candidatura. Il segretario nazionale del PD non ha nessun interesse ad accelerare la ‘road map’ verso le Primarie perché a casa sua, nel PD, ha già troppe gatte da pelare per quanto lo statuto del PD tuttora stabilisca che il candidato del PD alle Primarie di coalizione debba essere necessariamente il Segretario Nazionale.
In ogni caso, anche se non ancora ufficialmente annunciata, la candidatura del segretario nazionale del PD è ovviamente data già per scontata. Lo si considera già in partita. Quindi ad oggi, dopo il mio annuncio di candidatura, i partiti del centrosinistra hanno già schierato tre candidati; io sono per il momento l’unico outsider, l’outsider assoluto. In attesa di altri possibili candidati devo riferirmi quindi a Bersani ed a Vendola, di cui, a dire il vero, non riesco ancora a capire quali sono le loro piattaforme programmatiche. Si ha la sensazione (fastidiosissima) che si tenda a fare delle Primarie una sorta di nuovo gioco di società ovviamente tutto interno al sistema di potere consolidato a cui i mass media non sono estranei (come dovrebbe essere in una sana democrazia liberale di massa), tutto interno alla casta oligarchica del centrosinistra, dove tutto si “deve” giocare sulla forza degli apparati, sui favori dell’establishment massmediatico (ci sono notizie di ridislocazione del gruppo editoriale L’Espresso-La Repubblica a favore di Vendola abbandonando Bersani). Ci sono troppi segnali dei ‘poteri forti’, anche di quelli estranei al centrosinistra, che stanno decidendo su chi dei due, tra Bersani e Vendola, a loro conviene puntare con tutta l’enorme potenza dei loro mezzi. Forza, potere, visibilità massmediatica; ci sono tutti gli ingredienti di una grande sfida all’interno del centrosinistra. Già, c’è tutto, meno la cosa essenziale, quella che riguarda il destino di milioni di persone, quella che riguarda i motivi per cui la gente decide di soffrire e di lottare a favore di questa coalizione; i contenuti alias le piattaforme programmatiche. In questo gioco di società tra i vecchi sovrani e nuovi principi sembra che, come al solito, del popolo e dei programmi non gliene importi niente a nessuno. Certamente, vaghi propositi sono affiorati nei vari discorsi dei due leaders, ma sarà stata disattenzione da parte mia, non sono riuscito ancora a conoscere le loro piattaforme programmatiche. Saltando da un forum all’altro mi è anzi sembrato di non essere l’unico a non aver avuto ancora la possibilità di fare una comparazione tra i programmi dell’uno e dell’altro. Si compete per ora solo sui personalismi, su carismi veri o presunti dei leaders; questo è il gioco che si vuole imporre, a quanto pare.
A me ed a noi azionisti,ma anche a tanti uomini e donne di centrosinistra, questo gioco non piace e sostengo che la legittimazione si crea (anche) sulla base del confronto sui programmi e sulla credibilità in rapporto ai punti programmatici proposti. Da candidato outsider voglio dare subito una indicazione di come dovrebbe essere una campagna democratica e trasparente sulle Primarie; voglio annunciare già da oggi il mio programma. Nelle prossime ore pubblicherò in questa mia pagina personale su Facebook il programma della mia candidatura per le Primarie, la mia proposta affinché il centrosinistra possa battere Berlusconi alle prossime elezioni politiche nazionali (quando si faranno). Fatto questo, nei prossimi giorni continuerò su questa strada e man mano pubblicherò le schede dettagliate dei singoli punti programmatici della mia piattaforma (non saranno più di sette, mica possiamo ripetere il librone dei sogni di Prodi di 280 pagine del 2008).
Nello stesso momento chiamerò tutti voi, anche se siete iscritti ad altri partiti del centrosinistra o non siete iscritti ad alcun partito, a partecipare, sollecitando spunti e suggerimenti utili da parte vostra
e ovviamente tornerò con una nota sui motivi che hanno spinto prima i miei compagni a propormi di candidarmi e poi hanno convinto me ad accettare questa proposta ed a ufficializzare la candidatura. Una cosa è certa; cercherò sempre di informare i lettori su come procede la campagna. Credo che la “rivoluzione democratica” di noi azionisti cominci anche da queste piccole cose.

Pino A. Quartana

domenica 17 ottobre 2010

Il conflitto di interessi

Se la politica diventa lo scontro tra i tifosi di Berlusconi ed i tifosi di Travaglio, Grillo e Santoro allora diventa molto squallida, a mio modesto avviso. Parliamo del canone, che viene invocato da Santoro come titolo che gli abbonati dovrebbero usare per pretendere che Anno Zero vada in onda. Perché non abolirlo? Perché tre reti pubbliche nazionali? Perché tutte e tre vengono finanziate dal canone ma anche dalla raccolta pubblicitaria? Non è stato forse proprio il fatto che ce ne fossero tre di reti pubbliche nazionali e lottizzate dai partiti il pretesto per leggi che hanno il duopolio televisivo bloccando così la concorrenza nel settore? In ciò, da sinistra, non è da riconoscere che, almeno inizialmente, quella che era la Fininvest ed ora è Mediaset è stata un bene per il Paese, per il pluralismo dell'informazione? In ciò, da destra, non è da riconoscere che è un sistema malato quello in cui il padrone di metà delle televisioni nazionali (nonché editore, imprenditore edile, presidente di una squadra di calcio, imprenditore in servizi finanziari e bancari e così via) è potuto diventare capo di un partito ed addirittura presidente del consiglio? Se i poteri si concentrano in una o in poche persone la libertà di tutti diminuisce! Cìò vale oggi per la situazione italiana, ma vale sempre e dovunque: è un discorso generale e non antiberlusconiano. Ricordo che nel 1993 il professor Marcello Pera, già avvicinatosi al Cavaliere, diceva chiaramente in pubblico che il conflitto di interessi era questione che Berlusconi doveva risolvere al più presto, prima di giungere alle elezioni del 1994. Siamo al 2010 e Pera nel frattempo è stato Presidente del Senato e sembra avere dimenticato quelle sue parole da liberale. Allo stesso modo anche la sinistra non ha mai fatto nulla per applicare il principio (già presente nella legge attuale) che impedisce ad un concessionario di un bene pubblico (in questo caso l'etere) di diventare presidente del consiglio.

domenica 3 ottobre 2010

Berlusconi antigiudeo? No, ma...

So per certo che Berlusconi non è antigiudeo. Nella sua coalizione di antigiudei ce ne sono, purtroppo, e Berlusconi non fa nulla per condannare le parole ed i gesti, ad esempio, di Ciarrapico, che è, in base alle sue stesse dichiarazioni, mussoliniano ed antigiudeo.