giovedì 4 marzo 2010

Il regime non sa neanche rispettare le regole di presentazione delle liste

Studiando tutta la storia dei radicali puoi finire per chiamarli pazzi, fanatici, estremisti della cosiddetta nonviolenza, ma non di certo sostenere che si preoccupino di sottrarsi alla competizione, neppure quando sanno che non hanno speranza razionale di arrivare se non a percentuali da prefisso telefonico o vi è la certezza che non entrino nelle istituzioni o addirittura vi escano definitivamente. I radicali applicherebbero sempre la legge alla lettera, anche quando va contro loro stessi, come nel caso Beltrandi alla commissione di vigilanza sulla RAI. Il fatto che la lista del Popolo della Libertà è quella che tutti danno per vincente viene usato come argomento, da parte dei membri di tale forza politica, per sostenere che in quanto tale possa prescindere dalle regole! L'idea della democrazia che ha oggi la destra è proprio da fare paura... Se la lista esclusa fosse una lista che che ha solo il 5 per cento di presenza istituzionale o addirittura lo 0 per cento cambierebbe qualcosa nell'applicazione delle regole?
I berlusconiani, inoltre, sostengono che la ripartizione degli spazi televisivi debba essere proporzionale alla presenza negli organi istituzionali elettivi. Se si fosse applicato tale criterio nel 1994 Forza Italia non avrebbe dovuto avere alcuno spazio televisivo!

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