domenica 13 giugno 2010

Religione liberale

Gobetti si alleò con l'estrema sinistra bolscevica di Gramsci e del nascente partito comunista. Perché lo stesso non può accadere oggi? Perché non dovrebbe poter accadere su una proposta di tassazione straordinaria patrimoniale? Perché non potrebbe accadere per colpire e pesantemente le rendite, non solo finanziarie? Padre del liberalismo economico è considerato Adam Smith, che nel suo capolavoro che è la Ricchezza delle Nazioni non è affatto tenero nei confronti delle classi che vivono di rendita, scrivendo che il proprietario fondiario “ama mietere dove non ha seminato”! Il liberismo si basa sull'etica del lavoro e del merito. Che lavoro fanno gli speculatori? Che merito ha chi si è arricchito in clima tutt'altro che concorrenziale o chi, ancor peggio, eredita tali ricchezze? Sulla riduzione delle spese militari vediamo che accade nel sistema partitico USA: il Libertarian Party (uno tra i cosiddetti terzi partiti) ed i libertarian presenti tra i repubblicani e tra i democratici statunitensi rappresentano i più intransigenti liberisti nella scena politica d'oltreoceano ed uniscono a questa intransigenza sulle questioni economiche e sullo Stato minimo un conseguente impegno pacifista per la riduzione delle spese militari e per il rientro di tutte le truppe in patria, credendo che l'unica guerra lecita sia quella di difesa.
Tornando a Gobetti, la rivoluzione liberale di cui scriveva avrebbe dovuto essere liberale ed illuminista come quella inglese, quella francese e quella americana, ma anche proletaria come quella sovietica! La conseguenza della lotta liberale non è necessariamente il capitalismo, ma è di certo anche la libertà in campo economico e le due cose non sono affatto sinonimi, come ben ci spiega il padre di tutti gli antifascisti liberali che è Croce. Lo Stato può permettersi di fare il controllore quando c'è una religione di fondo che anima le classi dirigenti, la stessa religione che animava la destra storica che aveva come punto fermo il pareggio del bilancio, la stessa religione mazziniana, la religione della libertà crociana. Non vi è più né Stato liberale né stato di alcun tipo senza questo spirito religioso!
Sia il diritto alla riservatezza che il “conoscere per deliberare” sono «di stampo tipicamente "liberale"» ed entrambi sono stati recepiti nella nostra Costituzione rispettivamente agli articoli 15 e 21. I due articoli non possono essere messi in contraddizione l'uno con l'altro, come impunemente fanno quelli che sono al potere oggi!
Non basta privatizzare, tra l'altro, per fare in modo che ci sia concorrenza! Se le aziende pubbliche passano dalla mano dei partiti a quella dei padroni del vapore si finisce per “privatizzare gli utili socializzando le perdite” e tutto ciò con la libera concorrenza privata non ha nulla a che spartire!
Credo sia valido per ogni epoca storica, ma a maggior ragione lo è oggi: non esistono liberali che non si pongano l'obiettivo della giustizia sociale! Nel 2010 quale socialismo può non essere anche liberale? Mi pare quindi ovvio che un programma politico liberalgobettiano vada proposto prioritariamente agli elettori di sinistra. I liberali, a mio modesto avviso, lì dovrebbero agire! Gobetti a sinistra agiva da democratico che guardava di buon occhio il movimento operaio e la sua classe dirigente bolscevica italiana!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

sottoscrivo!
l.

Anonimo ha detto...

il precedente commento riguarda il post "compagfni neozaionisti, entriamo nel pd?"