mercoledì 4 gennaio 2012

Pacchi bomba, falsi anarchici

Il pacco bomba inviato dalla sedicente Federazione Anarchica Informale (FAI, da non confondere con l’altra FAI, la federazione ufficiale degli anarchici italiani) a un dirigente di Equitalia non manca di sorprendere e di suggerire una riflessione.
Finchè i pacchi bomba sono rivolti ai bancari, tutto sembra lineare: questi “anarchici” sono contro il neo-liberismo e contro la speculazione finanziaria, e quindi c’è “coerenza” nel loro comportamento.
Ma se la bomba è diretta contro Equitalia, spauracchio di borghesi alti e medi, titolari di partita IVA, non manca un certo straniamento, tant’è che il Movimento Libertario di Leonardo Facco ha condannato veementemente, com’è giusto, l’accaduto, per evitare di vedere accostata la sua battaglia antifisco con il terrorismo.Invero, l’anarchismo italiano, come quello di impronta europea, non ha mai fatto dell’antitasse una battaglia prioritaria, come invece accade nella tradizione americana (si pensi a Thoreau), e ora si vede scavalcato “a destra” da dei bombaroli selettivi. E’ vero che Equitalia, che non fa altro che il suo “dovere” delegatole dallo Stato, fa paura anche a piccolissimi imprenditori, commercianti e artigiani, oltre che trasgressori del codice della strada (è di questi giorni la notizia di un cittadino rovinato, con la vendita forzosa della casa, per una multa di 62 euro), comunque, ripeto, non manca di colpire questo tentativo della “FAI” di guadagnare consensi a tutto tondo. Anche nel film “Diabolik” degli anni ‘60, del resto, si assiste a un attentato perpetrato dal fantomatico fuorilegge a un ufficio tributario. Il che non ha mancato di divertirmi, pur io continuando a preferire Satanik, interpretata in un film dall’indimenticabile Magda Konopka. Ma si trattava appunto, in entrambi i casi, di film, mentre nella realtà sarebbe preferibile che la denominazione di “anarchici” non venisse affidata ai bombaroli o a “violentisti” di qualunque genere, ma solo a quei libertari anarchici che abbiano appreso la lezione della nonviolenza, ad esempio, per rimanere nell’ambito dei classici dell’anarchismo, di un Lev Tolstoi.

1 commento:

Domenico Letizia ha detto...

Vi è una considerazione di interesse particolare. Se venisse confermata la matrice anarchica di tali iniziative violente, dimostrerebbe che anche in casa libertaria, nonostante la stupidaggine di tali iniziative violente e la violenza non risolve mai nulla, comunque sarebbe la dimostrazione che anche settori dell'anarchismo classico europeo hanno messo al centro la questione tasse e tassazione. Questo sarebbe l'unico elemento culurale concretamente positico che possa emergere, i mezzi sono sbagliatissimi.