Si terrà a Roma (Tempio di Adriano) il 5 giugno prossimo un convegno organizzato dalla Fondazione Einaudi intitolato "PIÙ SOCIETÀ E MENO STATO NEL FINANZIAMENTO DEI PARTITI - Una proposta alternativa al sistema attualmente in vigore". Al convegno il professore Massimo Teodori illustrerà una proposta alternativa di finanziamento della politica.
La proposta in questione prevede un "finanziamento pubblico-privato della politica, di ispirazione liberale, alternativo ai modelli fin qui sperimentati in Italia" (come si legge dal documento relativo al convegno presente sul sito della fondazione http://www.fondazione-einaudi.it/Documenti/Iniziativecor/FondazioneEinaudi_convegno_05_06_2012.pdf). Relatori, oltre a Teodori, Mario Lupo, Angelo Panebianco, Angelino Alfano (PdL), Pierferdinando Casini (UDC), Luciano Violante (PD), Giuliano Poletti (Legacoop), Aurelio Regina (Confindustria), Carlo Sangalli (Confcommercio), Franco Bassanini, Adolfo Battaglia, Salvatore Bonfiglio, Enzo Cheli, Luigi Compagna, Roberto D’Alimonte, Antonio Del Pennino, Enrico Letta, Alessandro Palanza, Alberto Pera, Cesare Pinelli, Franco Pizzetti, Cesare Salvi, Salvatore Vassallo, Elio Veltri, Valerio Zanone.
mercoledì 30 maggio 2012
Finanziamento dei partiti
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Massimo Messina
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venerdì 25 maggio 2012
Il lavoro
Il lavoro non è soltanto quello dipendente, subordinato, e la scelta "laburista" della sinistra (nel passato più che nel presente, a mio modesto avvisto) è stata una scelta intrisa di un senso di liberazione collettiva, di cammino di emancipazione dei lavoratori... Si è sbagliato il modo, ma l'obiettivo era di certo giusto...
Sul lavoro in genere ritengo poi che esso sia inscindibile dall'essere umano. Anche Robinson Crusoe, quando si ritrova da solo tra la natura, lavora per trasformare la realtà che lo circonda, per trovare il cibo e per farlo con sempre meno fatica. Il cammino di liberazione umana è lungo, molto lungo ed il lavoro è mezzo per attraversare tale cammino.
Sul lavoro in genere ritengo poi che esso sia inscindibile dall'essere umano. Anche Robinson Crusoe, quando si ritrova da solo tra la natura, lavora per trasformare la realtà che lo circonda, per trovare il cibo e per farlo con sempre meno fatica. Il cammino di liberazione umana è lungo, molto lungo ed il lavoro è mezzo per attraversare tale cammino.
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sabato 19 maggio 2012
Il linguaggio come mezzo culturale e sociale
Gli animali selvatici, nel loro habitat cercano di captare i numerosi segnali che arrivano da ogni parte. I rumori possono rappresentare segno di pericolo o di selvaggina da cui trarre nutrimento. I rumori, gli odori, le grida, le impronte hanno un ben preciso significato che può essere idendificato sia dagli uomini che dagli animali. I segni che l'uomo invia ai suoi simili si possono utoilizzare per segnalare un'impronta o un segnale che gli altri non hanno capito. Ai segnali che si possono identificare in natura si è sempre sovrapposto nell'uomo il segnale per eccellenza. Questo segnale che solo l'uomo usa per comunicare è la parola...
In origine il linquaggio era costituito da gesti e grida inarticolate. Man mano che i gesti convenzionali aumentavano cresceva anche l'attività cerebrale nell'uomo, permettendo un lento ma proficuo arricchimento nel linguaggio.
Nasceva così la comunicazione intelligente dell'uomo. Possiamo notare che ancora oggi si usano mezzi arcaici di linguaggio nonostante che la cultura e i mezzi di comunicazione siano molto sviluppati. Capita, ad esempio, di annuire limitandoci ad abbassare la testa oppure (quando vogliamo indicare qualcosa) puntiamo un dito nella direzione voluta. Il linguaggio dei gesti si ostina a rimanere in vita per la semplice ragione che presenta dei vantaggi, a volte un solo gesto è molto più espressivo di un intero discorso.
I bravi attori possono stare per ore sul palcoscenico dicendo con i gesti più che con fiumi di parole ciò che si vuole raccontare... Spesso il gesto e il segno sono espressione di tacita socialità.
Il linguaggio non è soltanto una forma espressiva ma anche di civiltà. L'espressione diventa più umana con la parola e di conseguenza, con la lingua orale e scritta. Attraverso il linguaggio il singolo fa conoscere le sue idee e conosce quelle degli altri, si esprime e comprende i problemi dell'umanità.
L'educazione linguistica non è soltanto strumento per acquisire il sapere ma è in primo luogo cultura e, altresì, educazione all'originalità e alla creatività. La lingua nazionale deve essere un'educazione alla comunicazione. Secondo il mio parere in nome di una cultura errata, si è commesso l'errore di sopprimere il dialetto. È opportuno che la coscienza nazionale non vada perduta perché attraverso le tradizioni e il folklore della propria terra si possono evidenziare i valori universali dell'umanità.
All'orizzonte potrebbe profilarsi l'uomo nuovo veramente cosciente sia della propria storia che della propria personalità oggettiva ponendo le premesse affinché esso diventi cittadino del mondo...
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Sara Acireale
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martedì 1 maggio 2012
Il manifesto geolibertario
Con gioia annuncio che oggi, 1° maggio 2012, viene pubblicato da GeoLib - nonviolento.blogspot.com il manifesto geolibertario, sottoscritto attualmente da Sara Acireale, Antonio Da Col, Davide Leonardi, Domenico Letizia, Raffaella Milandri, Fabio Massimo Nicosia, oltre che dal sottoscritto.
Si può aderire al manifesto geolibertario inviandoci un'email.
Spero di poter comunicare presto ulteriori modalità di sottoscrizione.
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Massimo Messina
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