giovedì 27 agosto 2009
Laico perché cristiano
"Laicismo" solitamente è un'espressione usata dai fanatici "vaticani" per contrastare il pensiero laico. Il concetto odierno di laicità, invece, deriva dalla tradizione religiosa cristiana ed io, infatti, mi lascio influenzare sì dalla mia religione anche nelle mie idee politiche. Sono laico e liberalsocialista proprio perché cristiano cattolico!
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12 commenti:
E' un abbinamento interessante quello del cattolico e del liberalsocialista, che avuto anche illustri precedenti come Capitini. Sarebbe bello che tutti i cattolici, ma anche tutti i credenti fossero pienamente laici e convinti di lasciare la libertà di fare o di non fare, di credere o di non credere, a tutti. Purtroppo tu, caro Massimo, sei una pregievole mosca bianca tra coloro che si sentono pienamente credenti.
laicismo e cattolicesimo non mi sembrano termini che possano essere accostati con semplicità. Le persone trovano una grande difficoltà a scindere ciò che è spirituale, personale, religioso, da ciò che esiste per il bene comune. Capitini ha risolto questo conflitto liberandosi da ciò che poteva dividerlo eventualmente dagli altri, cioè facendosi cancellare dal registro dei battezzati e rinunciando così ad essere cattolico e diventando pienamente e religiosamente laico.
Ricky,
riguardo il rapporto tra Capitini e chiesa cattolica:
http://nuke.avventismo.org/FedeeSociet%C3%A0/Capitinielannullamentodelbattesimo/tabid/156/Default.aspx
Come vedi Capitini chiese di essere sbattezzato. Io non sono ancora arrivato a tanto, ma potrei anche farlo, pur continuando a dichiararmi cattolico, poiché non ritengo il cattolicesimo se non una grande tradizione religiosa, spirituale, culturale, sociale, non sminuandolo in una specifica organizzazione, come già scrissi in questo blog:
http://nonviolento.blogspot.com/2009/08/chiesa-laica-e-laica-costituzione.html
Anonimo,
benvenuto nel mio blog. Interessante ciò che scrivi, pur se non lo condivido. Perché non mi spieghi perché dovrei avere difficoltà a conciliare la mia laicità con la mia visione religiosa se proprio "ciò che è spirituale, personale, religioso" è ciò che mi conduce alla laicità? Potresti firmarti rispondendo alla mia domanda? Grazie in anticipo.
Ti faccio alcune domande, ma temo di imbarbarire troppo il discorso. Immaginiamo due persone ideali, il primo esclusivamente laico, il secondo esclusivamente religioso. Potresti dirci in che cosa differiscono? Tu scrivi che sei laico perché cristiano cattolico, ma sei anche cristiano cattolico perché laico? Come giudichi il pensiero di chi è religioso ma non laico? Come giudichi il pensiero di chi è laico ma non cristiano cattolico?
errata: religioso, corrige: cristiano cattolico. in tutti i luoghi in cui "religioso" figura.
Barbaro Luigi,
né il primo né il secondo potrebbemo esistere, secondo me, se nella religiosità ci mettiamo l'umiltà e nel laicismo la ragione. Vedo il laico ed il religioso come due facce della stessa medaglia. Le differenze nei disegni ci sono, nel linguaggio ad esempio, ma l'uno ha bisogno dell'altro. Nell'ambito del religioso, poi, vi è chi è cristiano e chi altro.
Non sono cristiano cattolico perché laico. Chi si dice "religioso ma non laico" appartiene di certo ad un'altra religione rispetto alla mia e vorrei me la spiegasse prima di giudicarlo e comunque, proprio per la mia religione, tendo a non giudicare le persone, ma gli atti, così come i pensieri. Il "pensiero di chi è laico ma non cristiano cattolico" vorrei trovarlo sempre incontrando non cattolici, condividendo con lui così la laicità, appunto, che è possibile anche senza essere cristiani. Il Vangelo mi ha condotto alla laicità, così come l'Europa dal Vangelo è giunta all'Illuminismo, ma se un altro ha fatto un altro percorso è per me il benvenuto.
Non era in questione l'esistenza del tipo esclusivamente laico o del tipo esclusivamente cristiano cattolico (prendi visione della mia errata corrige). Parlavo infatti di tipi ideali, non reali. Si può tentare di descrivere un unicorno, anche quando l'unicorno non esiste. Dunque alla prima domanda non hai risposto. Alla seconda domanda hai risposto che non sei cristiano cattolico perché laico, ammettendo che possa esistere (non solo nella immaginazione) il tipo laico ma non cristiano cattolico: esisterebbe qualche moneta con una faccia sola (la laicità), senonché, qualche riga sopra scrivevi che non esistono monete di questo genere. La terza risposta non si capisce. Infatti, sostituendo "cristiano cattolico" a "religioso" (come invitavo a fare), tu rispondi che il cristiano cattolico non laico non è cristiano cattolico ("appartiene di certo a un'altra religione"). Comunque, facciamo chiacchiere più o meno edificanti se decidi di non rispondere alla prima domanda, tanto più che hai ammesso l'esistenza di tipi laici ma non cristiani cattolici.
Luigi il barbaro,
non avevo letto la tua correzione quando ti ho risposto. Ora che l'ho letta posso dirti che il cattolico può anche non essere laico (e sarebbe di certo un cattolicesimo che non mi appartiene) ed un laico può non essere cattolico, come già scrissi (e sarebbe un laicismo identico al mio).
L'esclusivamente laico non si sentirebbe parte della tradizione cattolica e mi pare lecito. L'esclusivamente cattolico non sarebbe umile al punto da essere religioso, e neppure da essere laico. Purtroppo di questi tipi ne vediamo in abbondanza, specie nel clero.
Le due facce della stessa medaglia sono quella religiosa e quella laica, non facendo necessariamente riferimento al cattolicesimo.
Non sei tu che hai scritto: "sono laico proprio perché cristiano cattolico!"? Adesso però scrivi che si può essere cristiani cattolici senza esser laici, oltre che laici senza esser cristiani cattolici. Non si capisce proprio allora in che senso la laicità discenderebbe dal cristianesimo cattolico.
Barbaro,
l'ho scritto sì, non intendendo con quell'affermazione che ogni cattolico debba per ciò stesso essere laico. Ciò che vale per me non vale per altri, essendo il cattolicesimo un'insieme molto vasto e composito di pensieri, sentimenti, espressioni artistiche, culturali, popolari, non essendo tutti questi elementi in coerenza tra loro, anzi! Alcuni di questi elementi, per me fondamentali, conducono al laicismo. Evidentemente per altri non sono così fondamentali e così finisce per essere la loro una religione diversa dalla mia.
Quando scrivi che "il concetto odierno di laicità deriva dalla tradizione cristiana", questa affermazione ha evidentemente una portata che va oltre la dimensione della autobiografia intellettuale (non puoi tirarti indietro rispetto agli impegni di quella affermazione, ma lo hai già fatto). Essa prescrive un dover esser laico da parte di colui che abbraccia la tradizione cristiana. Inoltre, con questo tuo ultimo commento, tu da un lato affermi che legittimamente esiste qualche cristiano cattolico non laico, che non tutti i cristiani cattolici debbano esser laici (cioè, non è nella loro natura di cristiani cattolici esser laici), e dall’altro, a distanza di sole poche righe, affermi che il cristiano cattolico non laico finisce per abbracciare una religione diversa dalla tua (cioè la cristiano-cattolica); in altre parole il cristiano cattolico non laico finisce per abbracciare una religione non-cristiano-cattolica. Le semplificazioni hanno un loro proprio pregio teorico, a patto che non siano sbagliate. Il concetto di laicismo non è affatto un concetto polemico per contrastare la laicità. È vero il contrario: è un concetto antichissimo, benché abbia ricevuto nomi diversi, articolato in difesa della laicità. Direi che Laicismo è una categoria filosofica e sta a indicare l’errore della volontà che trascende i limiti della ragione (questo concetto è molto presente nei pensatori cristiani come Tommaso d’Aquino e Descartes), o la vita pratica improntata a tale volontà. A tal riguardo, molto efficacemente Descartes scrive che la ragione è finita mentre la volontà è infinita, in questa dialettica ravvisando la radice dell’errore.
Luigi,
quando scrivo "il concetto odierno di laicità deriva dalla tradizione cristiana" ovviamente vado oltre la mia autobiografia intellettuale e non mi tiro affatto indietro. Solo che, ripeto, non intendo "che ogni cattolico debba per ciò stesso essere laico". Ribadisco pure quest'altro: "Ciò che vale per me non vale per altri, essendo il cattolicesimo un'insieme molto vasto e composito di pensieri, sentimenti, espressioni artistiche, culturali, popolari, non essendo tutti questi elementi in coerenza tra loro, anzi! Alcuni di questi elementi, per me fondamentali, conducono al laicismo. Evidentemente per altri non sono così fondamentali e così finisce per essere la loro una religione diversa dalla mia."
La tradizione cristiana ha in sé il Vangelo, ma ha anche le guerre di religione, che non vanno di certo intellettualmente insieme in maniera coerente. Esiste di certo "qualche cristiano cattolico non laico", ma di certo non segue il Vangelo, mi pare. Se non abbraccia il Vangelo non è della mia stessa religione, pur se si dichiara cattolico. Non mi permetto di dire che non sia cattolico poiché nella storia della chiesa c'è stato anche di peggio. Riguardo il laicismo come categoria filosofica, mi pare legato al laicismo come termine polemico, ma ci sono anche delle differenze.
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