venerdì 30 aprile 2010

Un nuovo sionismo israeliano ed europeo

Qualsiasi paragone tra avvenimenti storici va bene fino ad un certo punto, ma una cosa accomuna l'origine di tutti gli Stati: le forzature ideologiche di una classe dirigente. Non esistono per nessuno Stato origini pure. Il sionismo ed il Risorgimento sono entrambi nazionalismi ottocenteschi, con i loro difetti e pregi. Ci si batteva per l'indipendenza ed è ovvio che un tale concetto (oggi irrecuperabile ed inutilizzabile, a mio modesto parere) aveva significati totalmente diversi per un popolo come quello italiano ed uno come quello ebraico. Il primo era sì nella mente solo della sua classe dirigente patriottica ed all'epoca più intenzione che storia. Ciò vale pure per gli avvenimenti relativi alla nascita di Israele. Il popolo israeliano ha incominciato sì a nascere dai sionisti che in terra di Palestina fecero la loro alià per creare lo Stato ebraico, ma il popolo israeliano oggi non è compatto etnicamente, culturalmente, religiosamente o linguisticamente. Il popolo israeliano esiste ed è di certo legato con il mondo ebraico, ma sono due insiemi che si intersecano, nessuno dei due può essere considerato sott'insieme dell'altro. Si può essere ebrei ed antisionisti. La divisione tra ebrei sionisti ed antisionisti c'è sempre stata e sempre ci sarà. Si può essere sionisti senza essere ebrei. Si può essere israeliani senza essere ebrei e neppure sionisti. Il sionismo di oggi ha da riflettere su se stesso e ridefinirsi e credo che ciò avverrà ed in germe è già avvenuto negli intellettuali israeliani che smitizzano e fanno laiche ricerche coraggiose sulle origini dello Stato israeliano, ad esempio. In ogni caso, "fatto Israele bisogna fare gli israeliani" è parafrasi che può bene essere usata anche per quella storia.
I miei ultimissimi studi politici e politico economici georgisti e geselliani mi portano, però, a diffidare di soluzioni come quella monostatale in Palestina, se di Stato Unico sganciato dal resto del mondo si tratta. Non è, comunque, ipotesi in campo e mi pare che ora si stia allontanando sempre più pure come ipotesi di scuola. Israele non crede alla volontà di pace degli arabi di Cisgiordania e nessuno crede alla volontà di pace di Hamas, che ormai ha intrapreso una sua sciagurata strada. L'unità dei palestinesi non israeliani è ormai solo un ricordo di un desiderio. Nessun futuro Stato di Palestina potrà mai essere indipendente, questa è la verità, sia che tale Stato sia un minuscolo Stato di non ebrei nella Cisgiordania (e forse nella striscia di Gaza), sia che sia lo Stato indipendente che unisca tutti gli abitanti della Palestina storica. Israele è oggi tutt'altro che indipendente, dipende dagli USA e pure economicamente dai suoi rapporti con i Paesi europei. Dipende dai suoi accordi (espliciti e taciti) con i paesi confinanti e non confinanti. Non si può più parlare di indipendenza, ma di interdipendenza ed in ogni caso snaturare uno Stato esistente per crearne un altro non mi pare una buona alchimia. Far entrare Israele nell'Unione Europea, invece, credo che potrebbe innescare reazioni positive anche e forse principalmente per gli arabi della Palestina non israeliana, anche visto l'attuale rapporto privilegiato di uno Stato arabo ed islamico come il Marocco con l'UE.
Il sionismo rischia oggi di divenire solo la retorica dietro la quale i politici israeliani si mascherano per qualsiasi loro propaganda ed azione. Il mio amore per Israele non mi rende cieco al punto di non vedere che tale Stato oggi si avvia verso la sua morte e morirà comunque, qualsiasi soluzione vincerà in quella terra martoriata, se non si comprenderà che l'appartenenza ebraica non può e non deve essere posta come fondamento della cittadinanza. Il neosionismo che io auspico, infatti, deve essere il sionismo degli israeliani (di ogni etnia e appartenenza di fede) e degli europei di oggi.

giovedì 29 aprile 2010

Amore

Amare vuol dire tante cose e ci sono innumerevoli forme e tipi d'amore. Amore è anche ogni forma affettiva, di simpatia, di accoglienza, di disponibilità, di giustizia, di passione volta a realizzare buone cose... Non limitiamo l'amore e non idolatriamo poi il nostro punto di vista. L'amore è sempre oltre, a mio parere, ogni singolo suo aspetto, ogni sua manifestazione.

lunedì 26 aprile 2010

Politica drogata

Se Berlusconi vince non è perché ha grandi consensi, ma perché chi dice di opporsi a lui non sa bene organizzarsi. Analizzando i numeri delle ultime elezioni politiche possiamo tranquillamente giungere a questa considerazione. Alle elezioni regionali al PdL è andata anche molto peggio ed anche per questo ora Fini ed altri si stanno distanziando da Berlusconi. Quest'ultimo sta adesso affossando la destra, dopo avere (assieme a Veltroni e Di Pietro) affossato la sinistra. Non escludo che il dopo Berlusconi sarà governato da un nuovo centro, ma nessuno può oggi prevedere che tipo di centro sarà, poiché la politica italiana oggi è drogata dai soldi di Berlusconi e quando lui se ne andrà anche questi non ci saranno e quindi il PdL (attualmente quasi tutto così compattamente unito) romperà le righe e si rimescoleranno le carte.

domenica 25 aprile 2010

Festa della Liberazione e neoazionisti

Una nota del segretario del Nuovo Partito d'Azione, Pino A. Quartana, sul 25 aprile di quest'anno
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QUESTO INCREDIBILE ED INCORAGGIANTE 25 APRILE 2010
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Quest'anno la celebrazione del 25 aprile si svolge in concomitanza di fatti del tutto inediti e per certi aspetti anche paradossali. Succede, in poche parole, che le destre che governano il Paese si spaccano clamorosamente e drammaticamente proprio a ridosso del 25 aprile e proprio nel momento in cui esse sembrano invincibili ed invulnerabili dopo la loro quasi vittoria alle elezioni regionali.
Succede che questa spaccatura dagli esiti imprevedibili si consuma proprio quando sembra che il fasciopiduismo sembra essere sul punto di spiccare l'ultimo assalto e di uccidere definitivamente la democrazia nel nostro Paese con le pseudo riforme reazionarie a cui si prestano finanche elementi dell'opposizione, con le leggi liberticide sulle intercettazioni telefoniche, con le leggi punitive contro i magistrati, con i progetti di un federalismo pre-secessionista che separerebbe de facto Nord e Sud, con una serie infinita di atti odiosi e barbarici come quello di umiliare i bambini poveri delle mense scolastiche o di manifestare pubblicamente contro la sepoltura di una povera bambina morta non importa a quale religione la piccola morta sia stata assegnata nel brevissimo attimo della sua vita. Fino a pochi giorni fa sembrava che i vari volti del neofascismo presenti da sempre in questa maggioranza reazionaria (denuncio questo stato di cose da tanto tempo, sia a nome mio personale, sia a nome del Nuovo Partito d'Azione) si potessero scatenare a proprio piacimento sulla pelle non solo dell'opposizione, ma della democrazia e del Paese.
Alla fin fine, oggi come negli anni '20 e '30 del secolo scorso, il dato non cambia; il fascismo ha varie anime, esse sono tutte rappresentate in questa maggioranza di governo di destra estrema e tutte parlano lo stesso linguaggio, sempre il solito, il linguaggio di quello che Eco chiama il fascismo eterno; spietatezza, insensibilità ed irrisione nei confronti dei poveri e dei deboli, volgarità, violenza sociale e verbale (all'epoca mussoliniana anche fisica), generale disprezzo verso la cultura, la scienza, il progresso e la democrazia sia a livello teorico che pratico, legame indissolubile con gli altri poteri forti conservatori e reazionari (Chiesa e grande industria) in funzione antipopolare, intolleranza verso il dissenso e verso qualsiasi forma di critica, cesarismo straccione e macchiettistico e nella versione berlusconiana c'è anche l'oltraggio permanente contro chi combatte la mafia (l'ultimo esempio di cronaca è la velenosa critica del Cavaliere in nero a Roberto Saviano) e l'impunità verso la corruzione. Questo è e sarà sempre il fascismo.
A ridosso di questo 25 aprile 2010 succedono cose incredibili. La cosa più importante è che colui che è stato per tanto tempo il massimo rappresentante di una delle anime del neofascismo, anzi il rappresentante massimo della tradizione di diretta continuità col fascismo storico, colui che già si rese autore del passaggio dal neofascismo verso la non del tutto chiara e convincente categoria del postfascismo (mai comunque diventata antifascismo), prova amaramente sulla propria pelle il bastone fascista della denigrazione politica e personale e della intolleranza verso la dialettica interna delle opinioni; succede quindi che in età tutt'altro che tenera egli probabilmente abbia capito veramente, e forse per la prima volta nella sua vita, cosa sia il fascismo, che è esattamente ciò che sta subendo in questi giorni, seppure in dosi ancora minime. Meglio tardi che mai verrebbe da dire. Si arriva così all'assurdo che i suoi luogotenenti davanti all'intera Italia lancino accuse di squadrismo e di fascismo proprio verso coloro che erano stati fino all'altro giorno i propri sodali più stretti. Se questi fatti inediti e paradossali sono da prendere sul serio allora essi si caricano di significati straordinari anche per chi si appresta a celebrare la data del 25 aprile. Quando l'antifascismo sembra essere diventata purtroppo solo un'opera di testimonianza minoritaria e crepuscolare (anche per colpa di chi avrebbe dovuto rappresentarlo e difenderlo), quando il neofascismo nelle sue varie vesti si appresta a sbaragliare il campo della democrazia, delle opposizioni e dell'antifascismo, ecco che dal seno profondo del neofascismo nasce in extremis una imprevedibile coscienza della sua natura barbarica e quindi un atto di ribellione contro le proprie origini e radici (in ciò, prima ancora che nel reato di lesa maestà verso il Berlusconi, risiede l'accusa di "tradimento" rivolta a Fini ed al suo gruppo). Se non bastassero i film sulla guerra (che tra l'altro questa tv di regime non ci fa più vedere), se non bastassero le periodiche celebrazioni delle associazioni partigiane a dimostrare cosa è stato il fascismo, quanto è accaduto negli ultimi giorni nella politica italiana è forse la più potente arma di convincimento soprattutto per i giovani della necessità di combattere il fascismo nelle sue varie e nuove forme. Direi che questi recentissimi fatti costituiscono addirittura la dimostrazione matematica della attualità dell'antifascismo, un concetto non solo da riattualizzare ma da riscoprire profondamente e da rilanciare. Il 25 aprile quest'anno non poteva arrivare in un momento più propizio da questo punto di vista specifico. C'è un secondo motivo che ci riempie di soddisfazione come nuovi azionisti ed è costituito dal fatto, anch'esso dai forti significati simbolici e storici, che quest'anno finalmente, dopo più di sessant'anni anni di assenza, torna nelle sfilate del 25 aprile la bandiera azionista, torna la tradizione politica e culturale che ha contribuito più di altre alla Liberazione; torna a pieno titolo e con forza nella giornata milanese (quella senz'altro più significativa, senza nulla togliere alle altre città) del 25 aprile 2010. Non voglio dire che in tutti questi anni gli azionisti o gli ex-azionisti non ci siano stati, ci mancherebbe altro. Ci sono stati ed hanno tenuto vivi memoria e valori, ma quest'anno torniamo nelle celebrazioni del 25 aprile come soggetto politico organizzato, come espressione qui ed oggi della nuova casa politica degli azionisti, ci torniamo visibilmente con i nostri nuovi colori orange. Ci torniamo come partito del nuovo azionismo e questa è un'altra cosa, è un'altra importante e storica novità, una novità che non può non far piacere ad ogni vero democratico, a chi ha combattuto decenni fa il fascismo ed a chi lo vuol combattere oggi.

sabato 24 aprile 2010

Neosionismo

Il sionismo precedente e contemporaneo alla nascita dello Stato israeliano è ormai anche mito e smitizzarlo mi va benissimo. L'attuale classe dirigente israeliana mi sembra molto miope da questo punto di vista. Però non condivido chi vuole demolire tutto ciò che di buono ha fatto il sionismo precedente e successivo alla nascita dello Stato israeliano. L'identità israeliana oggi esiste ed è pure diversa rispetto a quella ebraica. Ci sono ebrei (credenti e non) antisionisti. Ci sono drusi o addirittura arabi israeliani che non si sentono né si sentiranno mai ebrei ma non rinuncerebbero mai neppure al loro essere israeliani. Ci sono discriminazioni in Israele? Sì, purtroppo. Dobbiamo batterci innanzi tutto affinché Israele non discrimini più i suoi cittadini, di qualsiasi etnia o fede. L'Unione Europea può fare molto in tal senso. Auspico pressioni politico-diplomatiche che abbiano come contropartita l'ingresso di Israele nell'UE stessa. Adesso che Israele si sente quasi abbandonata dagli USA, difficilmente la sua classe dirigente potrebbe non volere ciò che la stragrande maggioranza degli israeliani (di qualsiasi etnia e fede) ancora sogna: l'ingresso nell'UE.

venerdì 23 aprile 2010

Questa volta meglio Berlusconi di Fini

Berlusconi questa volta ha totalmente ragione. Ho ascoltato il confronto tra Berlusconi e Fini ed il primo dei due ha stranamente toni ragionevoli e dice cose condivisibili. Fini non parla quasi di nulla, lo fa in maniera fumosa e da presidente della Camera non dovrebbe permettersi di fare il leader della minoranza interna del suo partito. Se lo dico io che stimo sempre più Fini e che lo ammiro per la strenua difesa giapponese delle prerogative parlamentari!

giovedì 22 aprile 2010

Il Giorno della Terra e Google

Oggi è il Giorno della Terra (Earth Day in inglese). Nel 2010 ricorre il 40° anniversario della prima sua celebrazione. In tutto il globo si organizzano manifestazioni che riguardano temi ecologici. Google, come accade sovente in occasione di importanti ricorrenze, ha impreziosito la sua home page con un logo dedicato alla Terra.

martedì 20 aprile 2010

Divorzio breve

Ascolto su Radio Radicale una trasmissione in cui si parla del testo base sulla riduzione dei tempi per ottenere il divorzio depositato in Commissione Giustizia della Camera dal relatore Paniz (PdL) nella seduta del 13 aprile scorso e del conseguente comunicato stampa della deputata radicale eletta nel PD onorevole Rita Bernardini (membro della suddetta Commissione) e della Lega Italiana per il Divorzio Breve.
Condivido il punto di vista dei Radicali Italiani sul testo base presentato da Paniz. I Radicali, infatti, tramite l'avvocato Alessandro Gerardi (Tesoriere della Lega Italiana per il Divorzio Breve) e la Bernardini, hanno dichiarato che il testo base di Paniz "costituisce l'ennesimo compromesso al ribasso e discrimina fortemente chi non è religioso e chi non ha figli".
Hanno inoltre fatto la seguente dichiarazione:
"L'articolato, com'era prevedibile, strizza l'occhio alle pretese illiberali del clero cattolico non riconoscendo la possibilità alla coppia di chiedere e ottenere direttamente il divorzio, senza passare attraverso un preventivo quanto inutile periodo di separazione legale. Inoltre è discriminatorio laddove riduce il termine interlocutorio di separazione a un anno per chi non ha figli minori, mentre in caso contrario lo porta a due. È appena il caso di ricordare che in questa legislatura i radicali eletti nel gruppo del PD hanno presentato una proposta di legge davvero risolutiva con la quale viene stabilito un principio per noi irrinunciabile ossia che, in alternativa alla separazione, per la coppia in crisi irreversibile il divorzio deve poter essere possibile fin da subito.
La Commissione Giustizia, a maggioranza dei suoi membri, ha deciso, in modo alquanto discutibile, di non calendarizzare insieme agli altri quel nostro disegno di legge a prima firma Farina Coscioni. Ora pertanto non ci resta che tentare di migliorare, per quanto possibile, questo testo base presentato dal relatore Paniz, consapevoli del fatto che oramai i cittadini interessati al divorzio non accettano più il significato della separazione".
Fino a quando non comprenderemo che l'istituto giuridico del matrimonio va semplicemente e radicalmente abolito, mi pare giusto limitare i danni dovuti al fatto che l'istituto in questione esiste.
Qui di seguito riporto il testo base in questione.
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Disposizioni in materia di separazione giudiziale tra i coniugi.
PROPOSTA DI TESTO UNIFICATO DEL RELATORE
Art. 1.
1. Al secondo capoverso della lettera b) del numero 2) del comma 1 dell'articolo 3 della legge 1o dicembre 1970, n. 898, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modifiche:
a) al primo periodo le parole: «tre anni» sono sostituite dalle seguenti: «un anno»;
b) dopo il primo periodo è inserito il seguente: «in caso di presenza di figli minori, il termine di cui al periodo precedente è di due anni»
Art. 2.
1. All'articolo 191 del codice civile è aggiunto, in fine, il seguente comma:
«Nel caso di separazione personale, la comunione tra i coniugi si scioglie nel momento in cui, in sede di udienza presidenziale, il presidente autorizza i coniugi a vivere separati».

lunedì 19 aprile 2010

Rivoluzione geolibertaria!

Fino a quando ci saranno coloro che detengono le risorse naturali e coloro che vengono esclusi da esse, fino a quando ci saranno i banchieri usurai ed i banchieri di Stato o (adesso) dell'UE e chi, invece, lavora o viene addirittura escluso dai processi produttivi pur volendo lavorare, allora le carceri finiranno sempre per debordare e le mafie finiranno sempre per prosperare! Le carceri vanno semplicemente abolite, tutti i mercati liberalizzati, la terra e tutte le risorse naturali condivise attraverso l'imposizione esclusiva sull'impossessamento delle risorse naturali e la moneta resa deperibile.

domenica 18 aprile 2010

Aboliamo il matrimonio!

La Corte costituzionale ha deciso sulle questioni poste con ordinanze del Tribunale di Venezia e della Corte d’appello di Trento, in relazione alle unioni omosessuali, dichiarando inammissibili le questioni stesse in riferimento agli articoli 2 e 117, primo comma, della Costituzione e infondate in relazione agli articoli 3 e 29 della Costituzione.
La Corte sembra non vedere la chiarezza e la semplicità dell'articolo 3 della nostra carta costituzionale. Quando smetteremo, comunque, di pensare che lo Stato debba occuparsi di questioni quali il matrimonio ed invece aboliamo tutte le leggi relative a tali legami d'amore? Piuttosto che intruppare anche gli attuali esclusi da questo privilegio bisogna semplicemente abolire il privilegio!

sabato 17 aprile 2010

Libero negazionismo in libero Stato

Punire qualcuno per ciò che dice o scrive è semplicemente da clericali, da fascisti, da stalinisti. Sono per la libertà di espressione del pensiero di chiunque. Ciò vale, secondo la mia modesta opinione, anche per i negazionisti dei campi di sterminio nazisti. Il tema è di certo pesante, però un mezzo ebreo come me si permette eccome di ridere anche di tutto ciò, che verrà seppellito da una bella risata, come dicevano i libertari dei due secoli scorsi. Tutto sommato Israele-Giacobbe era figlio di Isacco, che in ebraico ha la stessa radice della parola risata!

venerdì 16 aprile 2010

Per una sinistra geolibertaria

Sto approfondendo i miei studi economici, ecologici e sul pensiero (politico, economico, libertario e teso a contrastare le ingiustizie sociali) di Henry George, Silvio Gesell e di tutto il filone di pensiero geoista. La sinistra smarrita in Sicilia, in Italia, in Europa e nel mondo ha bisogno di liberarsi di ogni residuo di vecchio marxismo e di socialismo socialdemocratico statalista e riprendere, invece, tutto il buono delle tradizioni liberali e liberalsocialiste e socialiste libertarie: la lotta per uguali opportunità per tutti, giustizia sociale attraverso la condivisione delle risorse naturali e della conoscenza, il contrasto alla speculazione monetaria, terriera e legata ai cicli economici, la comprensione delle realtà lavorative di sempre e di oggi e quindi un sano sindacalismo di base, la legalità e la laicità delle istituzioni.
La sinistra non crede più alle ideologie e se ciò significasse più libero e laico pensiero bene. Temo però che abbiamo buttato il bambino con l'acqua sporca, non avendo più neppure visioni generali del mondo. Di Weltanschaung, invece, credo che abbiamo ancora bisogno.

martedì 13 aprile 2010

Chiesa sono anche io

Chiesa cattolica non è solo il Vaticano e chi gli obbedisce, chiesa cattolica sono anche io e tutto lo scisma sommerso che prima o poi emerge e sommerge tutto questo schifo che ormai è evidente a tutti ed è lontano anni luce più che decenni dallo spirito del concilio Vaticano II.

lunedì 12 aprile 2010

Lettera al compagno neoazionista Silvano Mulas

Ciao Silvano,

sono disposto a dare una mano, per ciò che posso, ai compagni neoazionisti. Mi è stato chiesto di entrare nel dipartimento "rete azionista", poi in quello culturale ed ora tu mi chiedi di partecipare al dipartimento "Economia e Politiche Sociali". Il primo proprio non mi pare adatto a me di sicuro. Forse neppure tantissimo il secondo (perché c'è gente più adatta di me). Mi sa che ciò che mi proponi tu sia quello più confacente alla mia formazione scolastica ed umana. Puoi pubblicare sì il mio nome sul sito del partito, possibilmente con un bel collegamento al mio blog (che ha già e stabilmente il collegamento al sito del NPA). Il nuovo indirizzo del mio blog è il seguente:

www.geolib.tk

Come puoi vedere mi occuperò da ora in poi nel blog di geolibertarismo e quindi di ecologia georgista, giustizia sociale e libertà individuale. In bocca al lupo per la manifestazione del 25 aprile. Puoi mandarmi direttamente il volantino così che lo giro ad amici che vivono a Milano? Se vedono me come mittente è più facile che lo leggano.

Silvano, scrivi anche tu di "rischio di degenerazione autoritaria" berlusconiana, ma di che rischio parli? Ormai la degenerazione è già accaduta e la sua massima manifestazione l'abbiamo avuta alle ultime elezioni politiche nazionali: un intero parlamento di nominati! Una vera e propria vergogna! L'attuale è la peggiore legislatura che ci sia mai stata in Italia, forse pure peggiore della Camera dei Fasci e delle Corporazioni. Berlusconi non minaccia, Berlusconi ha già sfasciato abbastanza! Concordo con l'idea che la democrazia in senso occidentale debba tutelare la minoranza, ma la tutela deve avvenire su base costituzionale, secondo me. Non credo affatto che le riforme debbano essere fatte mettendosi insieme all'opposizione. Chi ha la maggioranza parlamentare ha il dovere di fare le riforme che meglio crede (che non siano anticostituzionali), può pure riformare la Costituzione (rispettando le procedure di riforma costituzionale). La maggioranza parlamentare, però, non dovrebbe affatto coincidere (neppure nel nostro sistema parlamentare) con il governo. Il parlamento ha la sua dignità ed autonomia, o meglio dovrebbe averla. Un parlamento di nominati dai partiti, però, che autonomia può esprimere? Per questo va dato atto a Fini di avere coraggio nella sua difesa dell'autonomia del parlamento, ma la sua voce è ormai solo quella del profeta che grida nel deserto.

Sul "popolo viola" penso che non sarà mai veramente propositivo. In Grillo ed i grillini vedo del positivo e del negativo. Assomiglia molto al fascismo nascente, quando ancora non era al potere e non pensava neppure di riuscire a raggiungerlo. Il fascismo del 1919 era profondamente democratico e progressista avendo nel suo programma, ad esempio, il suffragio universale maschile e femminile ed una "forte imposta straordinaria sul capitale a carattere progressivo, che abbia la forma di vera espropriazione parziale di tutte le ricchezze". Il fascismo al potere sappiamo tutti che diventò. Grillo al potere che potrebbe divenire? Già Berlusconi abbiamo visto come ha mandato a fare in culo quel poco di regole e di istituzioni che avevamo in Italia, vogliamo continuare su questa via? Tu che ne pensi?

Ciao,

Massimo

domenica 11 aprile 2010

Il georgismo in Wikipedia.it

Ho creato la voce "georgismo" nella versione italiana di Wikipedia, dato che neppure esisteva. Ho corretto ed ampliato la voce relativa ad Henry George, che era solo un abbozzo. Sto incominciando a mettere mano anche alle voci correlate in italiano ed ai link alla versione italiana nelle corrispondenti voci nelle altre lingue, ma sto notando che quest'ultima cosa non è neppure necessario farla (avendo inserito il link nella voce inglese anche nelle altre lingue me lo ritrovo in automatico). Incomincio così a contribuire all'enciclopedia libera e, nel mio piccolo, alla diffusione della conoscenza geolibertaria.
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Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Henry George (Filadelfia, 2 settembre 1839 – New York, 29 ottobre 1897) è stato un economista statunitense, politico e scrittore. Fu il sostenitore più autorevole dell'imposta sulla rendita fondiaria, nota anche come "imposta unica". Ha ispirato la filosofia e l'ideologia economica nota come georgismo, secondo la quale ognuno ha il diritto di appropriarsi di ciò che realizza con il proprio lavoro, mentre tutto ciò che si trova in natura, principalmente la terra, appartiene a tutta l'umanità. La sua opera più famosa è Progresso e Povertà, scritta nel 1879. È un trattato sulla disuguaglianza, la natura ciclica delle economie industriali e possibili rimedi.

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. 
Il georgismo, da Henry George (1839-1897), è una filosofia ed una ideologia economica che sostiene che ognuno abbia il diritto di appropriarsi di ciò che crea attraverso il proprio lavoro, ma che ogni cosa che si trova in natura, principalmente la terra, appartenga in maniera egalitaria a tutta l'umanità. La filosofia georgista è legata all'idea della tassa unica sul valore della terra. I georgisti sostengono che una imposta fondiaria sia efficiente, giusta e raccolga sufficienti entrate così che altri tipi di imposte (meno giuste e meno efficienti) possano essere ridotte o eliminate.

sabato 10 aprile 2010

Democrazia e suoi rischi

Tra i rischi della democrazia c'è che le elezioni vengano vinte da antidemocratici. Bisogna accettare il rischio che ciò accada, cercando di minimizzarlo in maniera intelligente. Berlusconi è più che pericoloso, ma non è l'unico dannoso per il nostro Paese! Bisogna contrastare la sua politica, ma ciò va fatto con le buone idee e mettendole in atto in maniera nonviolenta.

martedì 6 aprile 2010

Perché il Marocco nell'UE

Luigi Pavone mi chiede perché propongo di far entrare il Marocco nell'Unione Europea. Rispondo con le parole di Tahar Ben Jelloun: "Sarebbe una buona idea, perché incoraggerebbe il Marocco sulla strada dello sviluppo e della democrazia" (http://www.resetdoc.org/story/00000000540).
In Italia ed in tutto l'Occidente chi ama la libertà individuale, la pace ed il libero commercio ha interesse ad un Nord Africa più democratico in senso occidentale. L'ingresso del Marocco nell'UE è anche proposta del Partito Radicale Transnazionale nonché richiesta esplicita del Marocco stesso risalente addirittura al 1987, quando il re marocchino dell'epoca fece formale richiesta di adesione alla CEE. Se avessimo accettato a quel tempo la richiesta avremmo di certo sostenuto (ed ancorato all'Unione Europa) già da un bel pezzo l'evoluzione politica marocchina in senso liberale e democratico. Meglio un Nord Africa "europeo" piuttosto che in mano alle vecchie e nuove tirannie locali, a volte burattine di altri burattinai.
Già Ceuta e Melilla (due città nel territorio Marocchino) sono entrate nel Unione Europea. Nel Marocco è attualmente in corso un'evoluzione democratica in senso occidentale, che in Tunisia non solo è assente, ma addirittura sembra ci sia in rischio di un percorso in senso contrario. Il Marocco ha chiesto più volte di entrare e gli è stato rifiutato per motivi geografici e per la sua economia in via di sviluppo e per i suoi problemi con alcuni Paesi confinanti. Riguardo l'economia marocchina non è meno liberista di quella degli attuali membri dell'UE ed inoltre l'economia e le istituzioni statali marocchine si stanno già da tempo avvicinando all'UE, tanto che nel "2008, il Marocco è stato il primo paese del Mediterraneo ad ottenere uno status di partenariato speciale con l'Unione Europea" (Wikipedia):

http://www.ilmediterraneo.it/it/news/politica/il-marocco-ottiene-lo-status-avanzato-dallunione-europea-0000524

http://it.wikipedia.org/wiki/Marocco#Relazioni_estere_con_l.27Unione_Europea

http://www.europarl.europa.eu/news/public/story_page/029-48728-040-02-07-903-20090205STO48541-2009-09-02-2009/default_it.htm

http://www.ambasciatadelmarocco.it/marocco/il_marocco_e_il_mondo.htm

Su alcune questioni ancora da risolvere:

http://rumoridalmediterraneo.blogspot.com/2009/12/ue-marocco-uno-statuto-quali-progressi.html

domenica 4 aprile 2010

Buona Pasqua di resurrezione

Oggi la chiesa cattolica festeggia la Pasqua di Gesù figlio di Maria. Non capivo la Pasqua fino a quando non ascoltai una magnifica omelia di padre Ernesto Balducci della domenica delle Palme (8 aprile 1990), pubblicata con titolo "La pietra sigillata". Per chi volesse saperne di più di padre Balducci:
http://www.fondazionebalducci.it
Se mi dico cattolico pur non condividendo quasi nulla del Vaticano e di chi gli obbedisce è merito anche di padre Ernesto Balducci (da non confondere assolutamente con l'omonimo esorcista).

sabato 3 aprile 2010

Per un PD geolibertario

Il dibattito politico tra partiti e dentro i partiti in Italia è noiosissimo e non si parla quasi di nulla! Si parla di giovani e vecchi senza proporre nulla come riforme concrete, senza avere e proporre chiare idee interpretative della realtà. Le astensioni crescono, la Lega vince e stravince, gli arrabbiati avanzano, il PdL è in declino e c'è dalle loro parti chi già si organizza per il dopo Berlusconi. Che fa il PD? Secondo me è avviato verso la giusta direzione. Dobbiamo riportare la legalità, la speranza e la laicità nel Paese, ma poi? Poi dovremmo guardare fuori dall'Italia ed imparare dalle liberaldemocrazie più avanzate. Negli USA, solo per fare l'esempio della più grande democrazia occidentale plurisecolare, c'è stata una riforma della sanità che, dal punto di vista dei suoi proponenti, è stata coraggiosa. Io non la condivido affatto, ma è stata qualcosa di concreto e di chiaro. Da una parta chi la voleva e dall'altra chi la avversava, per varie ragioni, ed ognuno dei politici ha partecipato a questo grande dibattito nazionale federale. I cittadini statunitensi che si interessano in qualche modo alla politica hanno partecipato tutti ad un grande dibattito federale. Gli europei di che parlano? Esiste qualcosa di analogo nella vecchia Europa? Sono a favore della libertà d'impresa, ma sono un proletario, da bambino appassionato alla politica, simpatizzante e militante di partiti e movimenti di sinistra. Iniziai con la tessera della FGCI, proseguendo con quella del movimento dei Club Pannella, poi mi avvicinai ai movimenti socialisti per avvicinarmi in seguito al Nuovo Partito d'Azione. Adesso simpatizzo per il PD ma, nonostante io abbia fatto parte di tutti questi partiti e movimenti, le mie idee sono sempre rimaste le stesse. Sono un liberalgobettiano, ovvero credo nella libertà individuale e nella lotta socialista, proletaria e riformatrice che rispetti nel metodo e negli obiettivi la libertà individuale. Tutto ciò oggi lo coniugo nelle idee geolibertarie. Se in Italia o in qualsiasi parte del mondo parli di Henry George la gente neppure sa chi sia, tutti hanno almeno sentito nominare Marx ed i marxisti sono stati una sciagura per mezzo mondo. Se il socialismo, invece, avesse scelto vie georgiste avremmo già sconfitto la povertà! Negli USA c'è chi parla questo linguaggio: esiste un dibattito ed una tradizione libertarian di destra (minarchici repubblicani e del Partito Libertario ed estremisti anarcocapitalisti) e di sinistra (libertarian del Partito Democratico e left-libertarian in genere). Qui in Italia parlare di ideologie sembra roba da vecchi pazzi o da stravaganti, ma come interpretiamo la realtà se non attraverso chiavi interpretative, appunto? Come giudichiamo l'azione dei politici se non attraverso idee di fondo? Di che libertà parliamo, di che democrazia, se non sappiamo che vogliamo?

Spero in un PD più mariniano, più alicatiano, ma anche più bersaniano, più franceschiniano e più bindiano. Una buona classe dirigente, insomma, a questo PD non manca, ma a questa buona classe dirigente sembra manchi un po' di coraggio e di chiarezza in più.