venerdì 6 agosto 2010

Per la libertà di pensiero

Intendo battermi per una società in cui chiunque può esprimere ciò che vuole e se qualcuno lede qualcun altro al primo gli viene impedito di nuocere ulteriormente, assumendosi ognuno le proprie responsabilità. Se uno picchia un altro, la responsabilità è tutta di chi picchia e di nessun suo cattivo maestro! Se si arriva al suicidio, tranne casi di gravi disturbi mentali, per una società che non ci accetta, sarà proprio perché non viviamo in una società come quella che auspico? La politica non deve perseguire proprio quel tipo di società, nel solco costituzionale? Sono cattolico, ascolto i vescovi che istigano all'odio verso i froci e prego per tali vescovi, perché mi fanno tanta pena e chiedo a gran voce che la chiesa cambi! Ma mai in nome di una futura oppressione delle libere espressioni individuali!

"Non condivido la tua opinione ma darei la vita affinché tu possa esprimerla", scrisse Voltaire... O qualcun altro? Boh! In ogni caso applico la massima verso l'invito di alcuni vescovi all'odio contro i froci e la applico anche all'idea di qualcuno di punire tali vescovi. Se debbo scegliere tra le due impostazioni, oggi, scelgo di certo la seconda, poiché viviamo in una società in cui i vescovi in questione esprimono un'idea prevatricatrice che, purtroppo, ha una sua realtà e degli effetti visibili e devastanti che producono violenza visibile. Oggi... Ma un domani, in nome del politicamente corretto la seconda idea potrebbe essere quella dominante e prevatricatrice contro chi dissente dal politicamente corretto in nome di qualsiasi cosa creda. Le idee vanno contrastate eccome, quando le riteniamo sbagliate o addirittura immonde o devastanti, mai le persone che semplicemente le esprimono in pieno rispetto, magari, della loro coscienza. Tra l'altro, così, finiremmo per farne dei martiri, agli occhi dei loro seguaci.

5 commenti:

Roberto ha detto...

Vedo che pure agli altri dici "non ho intenzione di dimostrare e di argomentare la mobilità dell'essere,ma contesti i tuoi interlocutori senza dimostrare nulla.Non sarà che non hai argomenti validi?Prima dici che vuoi del tempo e poi dici che non hai intenzione.Ti piace provocare.Perchè chiedi le spiegazioni agli altri e tu non esponi le tue?Mi pare che gli altri rispondono a più domande rispetto a te.Il confronto si fa su un piano di parità. Se gli altri rispondono(non sempre ma più spesso rispetto a te)e tu non ti pronunci è una mancanza di rispetto.Ti senti superiore?O uguale al tuo prossimo?

Roberto ha detto...

vedo che pure agli altri dici "non ho intenzione di dimostrare l'immobilità dell'essere". Mi pare che gli altri rispondono a più domande rispetto a te.Il confronto si fa su un piano di parità. Se gli altri danno più spiegazioni e tu rimani evasivo, manchi di rispetto al tuo prossimo.Medita.

Massimo Messina ha detto...

Roberto caro,
non ho alcuna intenzione di dimostrare qui l'eternità e l'immobilità del tutto e tu vieni di nuovo a chiedermi la spiegazione qui? E poi, ti sembra che il tuo sia un commento al mio articolo sulla libertà di pensiero? Non amo affatto provocare e tu? Espongo, espongo, ma, ribadisco, non intendo esporre le argomentazioni sulla mia visione del tempo in questo blog. Se proprio, però, insistete in richieste di questo tipo mi adeguerò e mi porrò l'obiettivo di scriverci un articolo! Prima, però, mi sembra doveroso scriverne altri sull'imposizione unica georgista, poiché il blog principalmente di questo tipo di argomenti dovrebbe trattare. Non mi sento affatto superiore, né inferiore e neppure uguale al mio prossimo. Siamo tutti diversi ed ognuno ha il suo valore ed è degno di essere rispettato. A me pare mancanza di rispetto, inoltre, commentare i miei post scrivendo di tutt'altro rispetto a ciò che nel post ho scritto. C'è qualcosa nel mio articolo che lascia trapelare, anche tra le righe, l'immobilità dell'essere? Non mi pare, sinceramente. Se proprio qui in questo blog vuoi scrivere qualcosa in proposito, proponiti come collaboratore del blog, sempre se tu rispondi ai requisiti per farlo, ovvero se sei geolibertario.

Luigi ha detto...

Massimo,
tu hai ragione, sarebbe opportuno lasciare dei commenti pertinenti al post. Tuttavia, se io fossi in te non mi stupirei se qualcuno ti sollecitasse su una questione metafisica, quella della immobilità dell'essere, perché, capisci bene, questa tesi - in barba a chi ritiene che la filosofia sia qualcosa di inutile - è molto invasiva: se fosse vera o su tu la ritenessi vera (e tu la ritieni vera), tutti i contenuti dei tuoi post sarebbero sospetti, o almeno non avrebbero il senso che usualmente hanno. Se qualcuno ti chiede di chiarire prima la tua prospettiva metafisica, questa domanda può senza dubbio avere il senso di un chiarimento generale sul contenuto dei tuoi post. Diventa difficile commentare un post quando si ha il sospetto di comprendere cose per altre. Ho enormi difficoltà a commentare un post dal titolo "Per la libertà di pensiero", quando la tesi della immobilità dell'essere suggerirebbe che la libertà in generale è illusoria o comunque ha un senso che la metafisica del senso comune non le attribuisce. Se io, in un modo o in un altro, vengo a conoscenza che tu hai un orizzonte metafisico di senso molto diverso dal mio, questo non può generare sospetti o perplessità rispetto a ciò che scrivi, perché non capisco ciò che esattamente significa. Dunque, ti ripeto, io non mi stupirei se qualcuno mi chiedesse spiegazioni sulla lente metafisica attraverso la quale leggo, scrivo, rispondo alle domande. Non ti pare?

Massimo Messina ha detto...

Luigi,
sì, mi pare.