martedì 28 gennaio 2014

Il socialismo geolibertario

È necessario ritornare a pensare che la politica si debba porre obiettivi generali alti, quali la sconfitta definitiva della povertà. Il geolibertarismo lo fa affermando che le risorse naturali appartengono a tutti. Ciò è chiaro sin dal primo punto del manifesto geolibertario (che in questo mese ha ricevuto nuove adesioni). Al secondo punto si afferma, tra l'altro, che ognuno ha diritto ai frutti del proprio lavoro ed al terzo punto si parla di indennizzi nei confronti di tutti coloro ai quali viene impedito di poter usufruire delle risorse naturali. Ciò che la Costituzione della Repubblica Italiana dice relativamente all'eguaglianza formale e sostanziale va quindi benissimo, ma l'idea geolibertaria che siamo tutti comproprietari (anche le future generazioni) delle risorse naturali va anche più in avanti proprio nella direzione di maggiore socialità e lo fa attraverso una grandissima attenzione nei confronti della sfera individuale.

Non è di certo un caso che il geolibertarismo prenda le mosse dal pensiero economico, politico e sociale di Henry George, il quale la povertà la conobbe direttamente e sviluppò il suo "socialismo" avendo come scopo la sconfitta della povertà (proprio come ogni altro socialismo). Si tratta di un socialismo totalmente distinto e distante rispetto a quello marxiano (che vuole socializzare i mezzi di produzione) o a quello socialdemocratico (che si occupa della socializzazione del risultato del processo di produzione attraverso la redistribuzione di Stato del reddito, attraverso il Welfare State). Il socialismo geolibertario, infatti, afferma il diritto di ognuno (e quindi la socializzazione) direttamente delle risorse di natura. Essendo tutti comproprietari di tutto, ci sarà sì chi si può arricchire, ma mai nessuno può impoverirsi, dato che qualsiasi ricchezza deriva sì dal lavoro, ma anche dal consenso di tutti gli altri.

martedì 21 gennaio 2014

La natura secondo Borruso



 Proseguiamo nella conoscenza del pensiero di Silvano Borruso attraverso il seguente suo articolo.
 
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lunedì 13 gennaio 2014

La soluzione federale per la Palestina


È almeno dalla seconda guerra mondiale che dal fiume al mare la parte ebraica ha come obiettivo i due Stati e possiamo quindi abbondantemente giungere alla conclusione che si è falliti in questo obiettivo. I diversi passaggi ci hanno portato ad oggi ad una situazione in cui uno Stato arabo di Palestina non è affatto auspicabile, sarebbe una minaccia ad Israele. Non è neppure verosimile che lo Stato palestinese sia privo di esercito, poiché altrimenti sarebbe Israele che decide in casa d'altri. Non si può d'altronde lasciare che gli arabi di Palestina non abbiamo per troppo tempo ancora la loro autodeterminazione, come pure Sharon ammise apertamente prima di non poter più esprimersi. Nel lungo periodo è per me indubbio che la soluzione dovrebbe essere federale ed al più presto secondo me sarebbe bene che le liberaldemocrazie si coalizzino ed in questo quadro sarebbe pure bene che l'Unione Europea stessa diventi federale e così con un'unica politica estera e che Israele ne faccia parte.

venerdì 10 gennaio 2014

EconoMIA

La seguente vignetta del compagno Francesco Raucea ci fa sorridere amaramente.

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martedì 7 gennaio 2014

Libertà ed indipendenza

Iniziamo il nuovo anno con un altro articolo di Silvano Borruso, appena inserito nella biblioteca geolib e leggibile anche qui di seguito.
Anche quest'articolo, come il precedente che GeoLib ha pubblicato ci permette di approfondire la conoscenza delle idee politiche (e non solo politiche) borrusiane.

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