domenica 7 agosto 2011

Regolarizziamo gli scafisti

C'è molta, troppa sofferenza nel mondo e ciò che mi spiace di più è che molta di questa sofferenza potrebbe essere evitata, in teoria... Potrebbe essere evitata se solo ci si organizzasse. Non parlo solo delle grandi tragedie, ma anche di esse.

Prendiamo ad esempio ciò che succede in Somalia. Ci sono osservatori internazionali che prevedono certi sviluppi che puntualmente si avverano ed alcuni di questi osservatori indicano delle soluzioni che se fossero adottate da coloro che prendono le decisioni a livello globale eviterebbero certe tragedie.

Anche le riforme non attuate in Italia, anche se non siamo a livello della Somalia, sono attuabilissime se solo chi comanda le facesse. Alcune di queste sono popolari (come i tagli ai costi della politica) altre sono meno popolari, ma in ogni caso se si prendessero decisioni con autorevolezza i più finirebbero per accettarle e sarebbero benefiche per le future generazioni...

Quanti e in che modo stanno morendo attraversando il canale di Sicilia? La maggior parte di loro paga un sacco di soldi per un viaggio che li porterà probabilmente dritti verso una morte orrenda eppure fanno lo stesso quel viaggio... Quanti di essi sarebbero lavoratori a buon mercato se gli investitori investissero nel Nord Africa? Perché non si investe nel Nord Africa? Perché c'erano i dittatori ed adesso che i popoli arabi si stanno sollevando contro i loro dittatori l'Occidente tutto dovrebbe fare come fece nei confronti dell'Est Europa quando crollarono i regimi comunisti. Invece, per semplice razzismo, tutto ciò non accade. Si potrebbe, almeno, incentivare e regolamentare il business degli scafisti permettendo di trasportare i clandestini se sottostanno a regole di sicurezza basilari. Fare dei traghetti, insomma, che regolarmente, quotidianamente ed a prezzi accessibili permettano a questi disperati di venire qui (e tornare indietro). I molti che verrebbero qui potrebbero altrettanto facilmente tornerare indietro ed anche quelli che non tornerebbero sapendo che il traghetto c'è sempre eviterebbero di venire tutti insieme e tutti d'estate. Di certo il canale di Sicilia finirebbe di essere il loro cimitero. La verità è che qui in Italia la gente comune ha paura dell'immigrazione perché nessuno rispetta le leggi e chi nulla ha da perdere la rispetta ancora meno. Negli USA ancora oggi l'immigrazione non fa paura perché la legge viene rispettata poiché le pene sono tempestive e severe per chi la trasgredisce.

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