Silvano Borruso è un libero pensatore che nella sua carriera di insegnante si è occupato di agronomia, filosofia ed economia. Ha insegnato alla Strathmore School, in Kenya, dal 1961 fino al 2006. Arianna Editrice ha da poco pubblicato in versione digitale la sua traduzione del testo di Silvio Gesell L'Ordine Economico Naturale. Mi è sembrata ottima idea, quindi, dare la parola direttamente a Borruso facendogli alcune domande.
In breve, chi fu Gesell?
Silvio Gesell (1862-1930) fu il settimo di nove figli di madre vallona e padre prussiano, nato a Sankt Vith (in Belgio dopo la prima guerra mondiale). Negli anni 1880-90 andò a mercanteggiare in Argentina, dove la pratica mercantile gli suggerì la sua teoria, pubblicata per la prima volta nel 1906. Predisse la seconda guerra nel 1918, con un quarto di secolo di anticipo. Morì a Oranienburg (Germania) di polmonite.
Com'è venuto in contatto con il pensiero di Gesell?
Mi imbattei in Gesell a partire da una corrispondenza con un gruppo georgista (da Henry George, 1839-1897) nel 2001. Leggendo il suo Ordine Economico Naturale (nella traduzione inglese di Philip Pye) mi resi conto immediatamente di non essere in grado di confutarlo (eccetto che in questioni veramente minori). Onestà intellettuale volle che dovessi accettarlo.
Com'è nata l'idea di tradurre in italiano L'Ordine Economico Naturale?
Fu il contatto con un geselliano italiano che nel 2004 mi presentò ad una casa editrice romana ad invogliarmi a intraprenderne la traduzione. Ma nel 2010 quella casa editrice rinunziò a pubblicare, e Arianna Editrice accettò la mia offerta ai primi del 2011.
Esiste relazione - ed eventualmente qual è - tra capitalismo e libertà economica?
Definiamo i termini. "Capitalismo" vuol dire un sistema economico che favorisce la formazione di capitale, inteso come lavoro sottratto al consumo per aumentarne le capacità di produzione. Esempio: se, armato di un coltello affilato, mi addentro in un giuncheto e ne esco con un paniere, ho creato capitale che mi permette di aumentare la capacità di mani e braccia per portare carichi. Il paniere è una forma di capitale, risultato dalla destrezza nella lavorazione del giunco acquisita da qualcuno che ce l'aveva. Il coltello è anch'esso capitale, ma o barattato o comprato da chi l'aveva prodotto. Questo è capitalismo da lavoro, dato che solo il lavoro crea ricchezza.
Ma per "capitalismo", oggi, si intende capitalismo finanziario. Vediamone i termini.
Nel Regno Unito (lo cito solo perchè i dati sono di oggi) circolano 57 miliardi di contante e 2.200 miliardi di credito. Di questi 2.200 miliardi solo l'8% (176 miliardi) va alla produzione e il 92% alla speculazione (la situazione è simile praticamente dovunque). Dal che seguono tre conclusioni:
La risposta alla domanda è quindi che il capitalismo finanziario provvede sì libertà economica, ma per l'elite, e schiavitù per il resto. Il trattamento storico della questione ci porterebbe troppo lontano.
Il capitalismo vive una delle sue crisi cicliche. Negli studi di Gesell ci sono le ricette per superare tali crisi o addirittura per prevenirle?
Le ricette sono due: terra e moneta. Risolvendole, si risolvono tutti i problemi economici.
L'Unione Europea ha deciso di intervenire pesantemente in Grecia attraverso politiche economiche che difficilmente potranno risollevare l'economia greca ed adesso pure l'Italia è in un certo senso commissariata dall'UE nonché dal FMI. Quali sono, nel filone di studi geselliano, le misure alternative a quelle che tali organismi internazionali ci indicano?
Se Greci e Italiani conoscessero la loro storia recente, saprebbero che nei 50 anni dal 1865 al 1915 i due paesi fecero parte dell'Unione Monetaria Latina insieme a Francia, Belgio e Svizzera. Insieme alle monete nazionali, circolava nell'Unione un pezzo da 5 franchi a corso legale, con il quale si esportava e importava. L'eccesso o difetto di pezzi da 5 franchi denunciava uno sbilancio commerciale, da regolare modificando i prezzi all'interno. Questo sistema ovviava al perenne difetto di qualunque moneta portavalori, cioè di non potere stabilizzare i prezzi all’interno e il tasso di scambio all'estero contemporaneamente (proprio quel che accade con l'euro). Gesell descrive l'Unione nel suo libro. Se gli europei di oggi ripetessero l’esperienza dell'Unione di 150 anni fa, con 17 paesi invece di cinque, e con l'euro al posto del pezzo da 5 franchi, e dotassero le loro monete nazionali di tasso di interesse negativo come proposto da Gesell 100 anni fa, l'inutile crisi verrebbe risolta in questione di settimane. Non sarebbe affatto necessario "uscire" dall'euro come raccomandano tanti scalmanati. Basterebbe aggiungervi una moneta nazionale di stampo geselliano.
La Sicilia potrebbe adottare tali tipologie di scelte autonomamente ed indipendentemente dal resto d'Italia?
Come no! Allego uno scritto pertinente. Ma ci vuole un uomo di visione e di azione. C’è?
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L'Ordine Economico Naturale, in ebook (PDF o EPUB) è acquistabile a soli 4,90€ alla seguente pagina:
http://www.macrolibrarsi.it/ebooks/ebook-l-ordine-economico-naturale.php
In breve, chi fu Gesell?
Silvio Gesell (1862-1930) fu il settimo di nove figli di madre vallona e padre prussiano, nato a Sankt Vith (in Belgio dopo la prima guerra mondiale). Negli anni 1880-90 andò a mercanteggiare in Argentina, dove la pratica mercantile gli suggerì la sua teoria, pubblicata per la prima volta nel 1906. Predisse la seconda guerra nel 1918, con un quarto di secolo di anticipo. Morì a Oranienburg (Germania) di polmonite.
Com'è venuto in contatto con il pensiero di Gesell?
Mi imbattei in Gesell a partire da una corrispondenza con un gruppo georgista (da Henry George, 1839-1897) nel 2001. Leggendo il suo Ordine Economico Naturale (nella traduzione inglese di Philip Pye) mi resi conto immediatamente di non essere in grado di confutarlo (eccetto che in questioni veramente minori). Onestà intellettuale volle che dovessi accettarlo.
Com'è nata l'idea di tradurre in italiano L'Ordine Economico Naturale?
Fu il contatto con un geselliano italiano che nel 2004 mi presentò ad una casa editrice romana ad invogliarmi a intraprenderne la traduzione. Ma nel 2010 quella casa editrice rinunziò a pubblicare, e Arianna Editrice accettò la mia offerta ai primi del 2011.
Esiste relazione - ed eventualmente qual è - tra capitalismo e libertà economica?
Definiamo i termini. "Capitalismo" vuol dire un sistema economico che favorisce la formazione di capitale, inteso come lavoro sottratto al consumo per aumentarne le capacità di produzione. Esempio: se, armato di un coltello affilato, mi addentro in un giuncheto e ne esco con un paniere, ho creato capitale che mi permette di aumentare la capacità di mani e braccia per portare carichi. Il paniere è una forma di capitale, risultato dalla destrezza nella lavorazione del giunco acquisita da qualcuno che ce l'aveva. Il coltello è anch'esso capitale, ma o barattato o comprato da chi l'aveva prodotto. Questo è capitalismo da lavoro, dato che solo il lavoro crea ricchezza.
Ma per "capitalismo", oggi, si intende capitalismo finanziario. Vediamone i termini.
Nel Regno Unito (lo cito solo perchè i dati sono di oggi) circolano 57 miliardi di contante e 2.200 miliardi di credito. Di questi 2.200 miliardi solo l'8% (176 miliardi) va alla produzione e il 92% alla speculazione (la situazione è simile praticamente dovunque). Dal che seguono tre conclusioni:
- L’elite che ha accesso a quel 92% di credito acquista vantaggi e privilegi indebiti sulla maggioranza che quell’accesso non ce l'ha.
- Se lo Stato fosse abbastanza forte da impedire l'emissione di quella montagna di credito, non solo non scalfirebbe minimamente l’economia di produzione, ma la favorirebbe, dirottando una pletora di parassiti verso un lavoro produttivo;
- Trasformando il contante in moneta geselliana, 600 milioni di codesto contante, circolando 400 volte in un anno, giustificherebbe i 233 miliardi di contante + produzione.
La risposta alla domanda è quindi che il capitalismo finanziario provvede sì libertà economica, ma per l'elite, e schiavitù per il resto. Il trattamento storico della questione ci porterebbe troppo lontano.
Il capitalismo vive una delle sue crisi cicliche. Negli studi di Gesell ci sono le ricette per superare tali crisi o addirittura per prevenirle?
Le ricette sono due: terra e moneta. Risolvendole, si risolvono tutti i problemi economici.
L'Unione Europea ha deciso di intervenire pesantemente in Grecia attraverso politiche economiche che difficilmente potranno risollevare l'economia greca ed adesso pure l'Italia è in un certo senso commissariata dall'UE nonché dal FMI. Quali sono, nel filone di studi geselliano, le misure alternative a quelle che tali organismi internazionali ci indicano?
Se Greci e Italiani conoscessero la loro storia recente, saprebbero che nei 50 anni dal 1865 al 1915 i due paesi fecero parte dell'Unione Monetaria Latina insieme a Francia, Belgio e Svizzera. Insieme alle monete nazionali, circolava nell'Unione un pezzo da 5 franchi a corso legale, con il quale si esportava e importava. L'eccesso o difetto di pezzi da 5 franchi denunciava uno sbilancio commerciale, da regolare modificando i prezzi all'interno. Questo sistema ovviava al perenne difetto di qualunque moneta portavalori, cioè di non potere stabilizzare i prezzi all’interno e il tasso di scambio all'estero contemporaneamente (proprio quel che accade con l'euro). Gesell descrive l'Unione nel suo libro. Se gli europei di oggi ripetessero l’esperienza dell'Unione di 150 anni fa, con 17 paesi invece di cinque, e con l'euro al posto del pezzo da 5 franchi, e dotassero le loro monete nazionali di tasso di interesse negativo come proposto da Gesell 100 anni fa, l'inutile crisi verrebbe risolta in questione di settimane. Non sarebbe affatto necessario "uscire" dall'euro come raccomandano tanti scalmanati. Basterebbe aggiungervi una moneta nazionale di stampo geselliano.
La Sicilia potrebbe adottare tali tipologie di scelte autonomamente ed indipendentemente dal resto d'Italia?
Come no! Allego uno scritto pertinente. Ma ci vuole un uomo di visione e di azione. C’è?
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L'Ordine Economico Naturale, in ebook (PDF o EPUB) è acquistabile a soli 4,90€ alla seguente pagina:
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2 commenti:
Bellissimo articolo Massimo...che in buona parte condivido ma io sono veramente digiuna di economia e non penso di potere commentare bene. Grazie per averci fatto conoscere Silvio Gesell, grande economista del passato...ma la sua idea è ancora attuale. Penso davvero che al fianco dell'euro debba esistere una moneta diversa per ogni paese europeo, specialmente per i paesi deboli (e diciamolo pure meno virtuosi) come Italia, Grecia, Portogallo sarebbe un toccasana. Io parlo da profana e mi chiedo: "Se con questa misura cosi semplice si potrebbe risanare l'economia europea, perché non viene attuata?
Forse perché non va nell'interesse dei banchieri ed usurai vari e perché c'è chi ha paura della liberazione dei popoli. Forse anche perché si hanno schemi mentali tali che ci impediscono di vedere oltre ciò che già conosciamo (o pensiamo di conoscere).
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