domenica 6 giugno 2010
Compagni radicali, entriamo nel PD?
Una volta i radicali attraevano. Quanti ex violenti divennero nonviolenti radicali negli anni '70! Da un certo momento in poi, invece, molti ex radicali andarono da altre parti. Perché prima i radicali attraevano ed ora respingono? Di certo qualcosa è cambiato. Pannella, che amo, ha chiuso il Partito Radicale e se non fosse stato per l'assemblea dei mille di Cappato e compagni staremmo ancora al Movimento dei Club Pannella, che non era male, ma di certo erano qualcosa di diverso sia rispetto a ciò che c'era prima sia rispetto a ciò che c'è ora. Sfasciare sempre tutto fa parte della biodegradabilità radicale che è ecologica di certo, ma è anche sintomo di autodistruzione e gli altri partiti di tutto ciò finiscono per avere paura. Vedi anche il caso Rosa nel Pugno. Non penso affatto che tutte le responsabilità del non funzionamento dell'accordo con i socialisti siano da attribuire ai radicali, ma di certo bisogna rifondare il partito radicale italiano (anche insieme ad i radicali esterni a Radicali Italiani come me) e farlo dentro il PD. La mia proposta è quella di aprire circoli PD che siano esplicitamente e metodologicamente radicali, socialisti, liberali, laici, liberisti, repubblicani, liberalsocialisti, federalisti europei, nonviolenti, neoazionisti, geolibertari. Questa sarebbe una bella novità e credo che avrebbe forza attrattiva piuttosto che repellente. Compagni Radicali Italiani, che ne pensate?
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7 commenti:
"Compagni Radicali Italiani, che ne pensate?"
è improbabile che qualche radicale ti risponda nel tuo blog. Se la domanda è seria, nel senso che non è retorica e richiede una risposta concreta, allora prova a rivolgere la domanda nei siti radicali, laddove trovi un buco disponibile. Fammi sapere dove, affinché anch'io possa partecipare all'eventuale dibattito.
Luigi,
tu sei un radicale, sbaglio? L'articolo, comunque, è stato anche segnalato al sito Cambia l'Italia (i mariniani del PD), al sito "Quelli della Rosa nel Pugno" (per il quale collaboro e forse pubblicherà anche tale articolo), all'associazione Radicali Catania (con i quali in passato spesso ho collaborato da militante radicale), al segretario dei Radicali Italiani (grazie di avermi detto che è Staderini), ed al quotidiano online "la rosa rossa", oltre ad esserci una discussione in corso nella bacheca di Claudia Sterzi (segretaria dell'Associazione radicale antiproibizionisti) su Facebook. Trovi i link a tutti i siti che qui o citato (tranne Facebook) nell'elenco dei collegamenti esterni del blog, che non pretendo venga letto quotidianamente da tutti i radicali.
Se vuoi partecipare al dibattito inizia a farlo qui o iscriviti
a Facebook. Se qualcuno mi risponderà fuori da Facebook lo comunicherò.
Complimenti per il tuo blog, Massimo.
C'è sicuramente una questione che riguarda la reperibilità (e dunque, in ragione delle contingenze, il posizionamento) del pensiero laico-libertario in Italia. E' interessante e fondata l'idea di una preferenziale adesione al PD.
Riguardo alle impellenze: disfarsi della attuale legge elettorale (fino ad ipotizzare un divieto Costituzionale di ricorso a liste bloccate, nelle pubbliche elezioni e dunque un prolegomeno ad ogni futura legge elettorale) mi pare prioritario.
(Salvo Centamore)
Salvo, concordo.
Luigi,
il quotidiano online della sinistra riformista la rosa rossa ha pubblicato il mio articolo è c'è stato un commento. Trovi al seguente link:
http://www.rosarossaonline.it/dettaglio.php?id=5381
Troverai anche un altro commento!
Ed ora lì c'è pure la mia risposta a Luigi.
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