giovedì 20 settembre 2012

I diritti delle minoranze

Ho ricevuto ieri nella casella di posta elettronica la seguente email a firma Schlag.
Penso che il suo contenuto sia molto interessante e condivisibile almeno nello spirito per ogni autentico libertario.
Spero inoltre possa essere di stimolo per ulteriori approfondimenti e riflessioni.

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Capena, 19/09/12

Caro Massimo, ho letto il tuo bel “Corporativismo? No grazie!” e me ne compiaccio: hai sia saputo liberarti dal senso di soggezione verso Silvano, amico o parente o maestro che sia, ma soprattutto hai sia argomentato che concluso correttamente ed assai bene.
Speriamo ora che la stimolazione dei nostri scritti provochi quella maggiore partecipazione, purtroppo grande assente in entrambi i nostri siti.
La tua sensatissima osservazione
“La regola della maggioranza fa sì che basta arrivare ad una coalizione che superi il 50% nelle assemblee rappresentative per decidere per tutti. Quindi il partito o i partiti che giungono a tale soglia impongono il loro volere (o il loro compromesso) a tutti gli altri. Sarebbe di conseguenza necessario spostare l'attenzione non solo sui partiti e sul loro ruolo, bensì anche sulla regola della maggioranza ed anche sulla democrazia in sé così come essa è concepita oggi nell'Occidente.”
mi ha fatto pensare ad una gravissima carenza della nostra costituzione (ma poi non solo di quella): la tutela delle minoranze, appunto, contro questa specie di dittatura della maggioranza da te così ben delineata.
Paradossalmente nella democratica Italia del 21° secolo – e ragionevolmente supponendo che la concentrazione ebraica in Italia non sia superiore al 10% (tipo cioé quella di netta minoranza della passata Germania nazista) - sarebbero perfettamente riproponibili le infami leggi raziali,
che una maggioranza anche minima potrebbe approvare e poi eseguirne l'attuazione – con conseguenti persecuzioni e deportazioni - per un lasso di tempo da prevedersi durevole,
perché l'infame legge 1/48 impedisce alla Corte Costituzionale di pronunziarsi motu proprio, - costringendola a rispondere solo se chiamata in casa da un giudice ordinario - eventualità questa che prima di tutto non é detto che avvenga, ma che poi ed in ogni caso richiede, o almeno può richiedere, un certo periodo di tempo:
purtroppo la magistratura non é quasi mai così veloce come quando si tratta di assurdamente salvaguardare le tette della duchessa inglese........che male fanno?.....se son belle lasciatecele vedere!
Esempio di dittatura della maggioranza é stato anche l'articolo 18: sia gli imprenditori che i dirigenti sono elettivamente in minoranza, nei confronti dei lavoratori,
e tuttavia é assolutamente indispensabile mantenere quel principio di subordinazione – comprendente il licenziamento se il lavoratore é improduttivo – che é indispensabile al conseguimento di una produzione concorrenziale.
Come forse saprai, nella guerra civile l'Armata Rossa ha avuto più morti per decimazioni che non in effettivo combattimento, e ciò generò aspre critiche contro il grande Trockij – di cui non ho mai smesso d'ammirare l'intelligenza e la decisione – che nella sua autobiografia se ne difende con questa straordinaria osservazione (cito a memoria):
“Finché la follia umana costringerà al ricorso a quella sua infame manifestazione, che é la guerra, e poiché i singoli – rendendosi perfettamente conto che simile negatività li espone a rischio di morte, ferite e mutilazioni – cercheranno inevitabilmente di non battersi,
tutti coloro che tengano alla vittoria non potranno fare a meno di riconoscere al condottiero il tristo e cupo diritto di forzare i suoi subordinati alla scelta tra morte, ferite e mutilazioni – onorevoli, solo in piccola percentuale e per mano del nemico – se si battono,
od una morte – disonorevole, ben più probabile e per mano dei loro stessi commilitoni – se si rifiutano di farlo.”
Similmente negando il principio di subordinazione – perché dobbiamo metterci in testa che su cento licenziamenti ce ne saranno solo neanche il 5% ingiusti ed immotivati - non tanto la Sinistra quanto l'infame magistratura del lavoro é la vera responsabile di quella almeno gravissima rarefazione del lavoro,
verificatasi progressivamente a partire dal 1970 (statuto dei lavoratori: maggio 70) coi disastrosi risultati odierni.
In conclusione sarebbe a mio giudizio indispensabile: a) che le Costituzioni prevedessero costantemente una tutela spinta dei diritti delle MINORANZE, dato che le maggioranze possono tranquillamente farlo da sole, non hanno ostacoli in merito;
b) qualunque disposizione anche maggioritaria, ma che coinvolga diritti di minoranze, non dovrebbe poter esser resa esecutiva senza il preventivo consenso della minoranza; ugualmente qualunque disegno di legge coinvolga enti non rappresentati in Parlamento - tipo posteri, animali, natura ecc.ra - dovrebbe essere discussa solo dopo che la Consulta avesse nominato un Curatore di provata onestà a tutelarlo.
c) infine la Corte Costituzionale dovrebbe potersi muovere motu proprio, e poi intervenire anche durante la stessa redazione delle leggi e non solo a posteriori.
Saluti anarco-socialisti. Schlag

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