domenica 4 ottobre 2020

Come difendersi dai soggetti pericolosi?

Siamo alla diciassettesima puntata dell’intervista geolibertaria, con domande di Dario Farinola e risposte di Massimo Messina. Trovate le puntate precedenti ai seguenti link:

  1. Torna in vita GeoLib, con un'intervista

  2. Continua l'intervista: liberalismo, liberismo, socialismo, Henry George ed il georgismo

  3. Georgismo, libero mercato, anarchia

  4. Neogeorgismo "geselliano", imposta fondiaria, geolibertarismo

  5. Geolibertarismo, nonviolenza e libero mercato

  6. Anarchia e nonviolenza: due facce della stessa medaglia

  7. Il Partito Libertario di Fabio Massimo Nicosia... e la nonviolenza

  8. Il dittatore libertario di Fabio Massimo Nicosia, la nonviolenza, il libero mercato

  9. Dialogo tra Farinola e Messina sulla nonviolenza

  10. Per la liberazione di ogni specie

  11. Nonviolenza: correlazione tra mezzi e fini

  12. Disobbedienza - anche fiscale - come strumento nonviolento per realizzare il geoanarchismo

  13. Libero mercato: principale strumento nonviolento

  14. Meno violenza ci sarà più anarchia ci sarà

  15. Minore violenza possibile

  16. Libertà totale, che si tratti di aborto, spiagge o qualsiasi altra cosa



Uno degli obiettivi libertari è abolire il carcere, in quanto strumento punitivo. Non c'è dubbio che le carceri siano piene di soggetti che hanno commesso reati legati allo spaccio di stupefacenti e allo sfruttamento della prostituzione (che da libertari non consideriamo crimini), come non c'è dubbio che all'interno delle carceri sia molto alto il numero di soggetti in custodia cautelare. Quali soluzioni alternative al carcere prevedi, invece, per reati come omicidio e sequestro di persona?

Mi sono ormai convinto che il carcere, inteso come luogo di restrizione alla libertà fisica di qualcuno, non sia da abolire, ma che debba essere eliminato il concetto di pena, di afflizione. Per l'omicidio non può mai esservi per me nessuna soluzione. Se l'omicidio è già stato commesso, che soluzione potrebbe mai esservi? Lo stesso per il sequestro, se è già stato commesso. Per me è giustificato, invece, restringere le libertà di qualcuno se pericoloso, se minaccia di commettere omicidio, se è ragionevole pensare che lo potrebbe commettere, se il rischio è alto che lo commetta e ciò vale anche per altri reati come il sequestro di persona o lo stupro. È uno dei rari casi in cui mi affiderei alla democrazia, al voto, per stabilire chi dovrebbe subire queste restrizioni della libertà, come si faceva nell'antica Grecia usando l'òstracon (da cui viene la parola italiana "ostracismo").


Una questione estremamente delicata da porre all'attenzione è quella relativa ai
TSO e al ruolo della psichiatria, quest'ultima fedele alleata da sempre, non solo in Italia, del potere politico dominante. Proprio in questi giorni in una conversazione su Facebook ho scoperto che il TSO può essere imposto anche quando il soggetto non è socialmente pericoloso. Che opinione hai a riguardo e soprattutto come immagini tutto questo in un quadro geolibertario di società?

Tornando a ciò che affermavo nella domanda precedente, qualsiasi limitazione della libertà per chi non è pericoloso per gli altri, per me è ingiustificata. Anche se uno ha commesso stermini, ma è ormai certo che non farà più nulla del genere, che senso ha punirlo? Che vantaggio ne potrebbe trarre chi è straziato dal dolore della morte violenta dei suoi cari? Se vuole vendicarsi, per me è lui che andrebbe fermato, perché uccidere chi è ormai certo che non farebbe più nulla di male, non ha nessun senso logico. Faccio l'esempio del mafioso assassino che è immobilizzato a letto a causa dello stato di salute. Ha senso infierire su di lui? A che scopo?


Una questione tanto dibattuta mediaticamente negli ultimi anni è quella della pedofilia e questo a mio parere è un argomento su cui è stata creata molta confusione da parte degli organi di informazione. Un pedofilo non è necessariamente un criminale se il suo orientamento sessuale rimane circoscritto alla sfera del desiderio, ma lo diventa qualora cerchi un'aggressione fisica nei confronti di un bambino. Quali soluzioni libertarie adottare che non comportino la classica misura carceraria
?

Anche in questo caso, come in quelli delle due domande precedenti, penso che le comunità potrebbero difendersi attraverso una decisione democratica, che espella dal loro interno quelli che si manifestano come pericolosi, in questo caso verso i bambini, anche attraverso misure restrittive della libertà, ma, come giustamente sottindende la tua domanda, credo sia il caso anche di notare che più vengono represse certe pulsioni e più esse possono diventare pericolose. Su questi temi c'è molto più che la riprovazione sociale, lo stigma, c'è una repressione che si illude così di proteggere i più indifesi. La maggior parte degli episodi di violenze o abusi sessuali su minori avviene tra familiari o amici di famiglia o persone comunque legittimate dai genitori a stare con i minori che subiscono tali cose. Se vogliamo proteggere i minori direi che bisogna ripensare al concetto di famiglia dalle sue fondamenta. Le mie idee di liberazione dall'obbligo di curarsi dei figli biologici va in tale direzione. Per me famiglia è quando ci si ama e ci si prende cura concretamente della prole e non se si hanno gli stessi pezzi di DNA.


Torniamo ad Henry George. A parte la questione fondiaria, ci sono altre questioni socialmente rilevanti che ha affrontato nelle sue opere?

Innanzi tutto, la libertà di commercio, il libero mercato in generale. Fu uno dei più grandi ed appassionati propugnatore della libertà economica, del liberismo e del libero scambio a livello di commercio internazionale. Da notare che uno dei suoi libri più noti, dopo "Progresso e Povertà" è "Protezione o libero scambio”. Si è occupato, inoltre, di immigrazione e delle sue conseguenze economiche, cambiando idea nel corso della sua vita. Ha anche espresso idee di riforma della tutela delle proprietà intellettuali. Fu uno dei primi propugnatori del voto segreto. Si è occupato anche di questioni monetarie e del reddito di cittadinanza, di abrogazione del carcere per i debitori, di suffragio femminile, di riduzione delle spese militari, ha proposto biblioteche e mezzi di trasporto di massa gratuiti. In generale si può affermare che si batteva contro ogni forma di privilegio.



Che tu sappia c'è mai stato in Italia un partito politico o un leader che abbiano mai proposto un'imposta fiscale di natura georgista?

In italia i futuristi di Marinetti si innamorarono della riforma georgista, tanto che essa entrò anche nel manifesto politico dei futuristi, che fondarono il Partito Politico Futurista, che poi confluì nel movimento fascista di Mussolini. Non è infatti strano incontrare tra i georgisti dei fascisti come Silvano Borruso, che mi ha accompagnato pure per un po' all'inizio della mia scoperta degli studi e delle proposte di riforma di Henry George e dal quale ho preso le distanze quando si è manifestato come fascista, ma più che altro per essersi manifestato come razzista antiebreo. Il georgismo, poi, in una sua versione geolibertaria, è arrivato nell'ambito dei libertari radicali come noi e questo blog intende, per come può, divulgare il geolibertarismo.

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